Klotz offesa sul web: denunciati in 15

L’ex consigliera di Stf: «Ignoranza e violenza inaudita». Anche alcuni trentini convocati per essere interrogati


di Massimiliano Bona


TRENTO. «Chi mi ha offesa pagherà il conto e io reinvestirò il ricavato della causa nella battaglia per il distacco dall’Italia e l’indipendenza dei sudtirolesi»: l’ex consigliera provinciale Eva Klotz pesa le parole. Questa vicenda l’ha disturbata e le ha dato fastidio. Sul web l’hanno insultata, anche pesantemente. Per le sue dichiarazioni rilasciate ai media nazionali sui vitalizi d’oro, ma non solo. «Si tratta di tre casi distinti - spiega la «pasionaria» dei secessionisti di Südtiroler Freiheit - che risalgono rispettivamente al febbraio 2016 (Eva Klotz era stata ospite a «L’Arena» di Giletti su Rai Uno ma anche a La7 ndr) e al novembre 2016. E mi risulta che i denunciati, complessivamente, siano una quindicina».

L’ex consigliera provinciale, che ha incassato un vitalizio di 946 mila euro, aveva commentato di «aver ricevuto solo quanto previsto dalla legge» e soprattutto sul web era stata etichettata come «l’anti-italiana dalla pensione d’oro». Il suo era diventato un caso nazionale. Proprio per sottolineare di aver preso in considerazione solo le frasi più gravi Eva Klotz spiega di aver eliminato dall’elenco le decine di commenti con termini comunque offensivi come «bastarda» o «parassita». E di essersi concentrata solo sulle esternazioni più pesanti.

È stata lei stessa a consentirci di fare qualche esempio. «Per far capire a tutti a che punto arrivano l’ignoranza e la cattiveria della gente».

C’è chi le ha scritto «questa schifosa in un paese vero sarebbe stata fucilata da decenni» oppure «bisogna estirpare questa gente e metterla nel campo di concentramento». E ancora: «Muori terrorista», «Muori schifosa zecca» e «Ladra». «Non passo molto tempo su Facebook e questi commenti mi sono stati segnalati da alcuni conoscenti su siti e social extraprovinciali».

Come spiega l’avvocato Bonifacio Giudiceandrea, a cui Eva Klotz ha affidato la sua difesa, sono state presentate più querele in tempi diversi.

«In un caso - spiega il legale - si tratta della Maurizio Crozza Fan Page, in un altro di commenti riportati sulla pagina Facebook del quotidiano L’Adige e in un terzo caso di un blog d’autore. Siamo in presenza, nella maggior parte dei post, di affermazioni pesantemente diffamatorie».

Su almeno una delle tre querele in questione sta indagando il pm Sacchetti della Procura di Bolzano. Da informazioni trapelate negli ultimi giorni alcuni degli autori delle frasi diffamatorie sarebbero già stati sentiti. Tra loro anche alcuni trentini. Le accuse gratuite sul web sono diventate, da tempo, un problema per tutti i siti di informazione. Anche perché non è facile cancellare i commenti offensivi in tempo reale. L’Alto Adige e il Trentino li rimuovono - grazie anche alle segnalazioni dei lettori - nel più breve tempo possibile e «bannano» chi non si attiene alle regole, investendo dei casi più gravi le autorità competenti. «Sono più che mai convinta - conclude l’ex consigliera Eva Klotz - ad andare fino in fondo per vedere tutelata la mia onorabilità».

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