Kompatscher: giunta, le mie condizioni 

Domani la Svp decide il partner (Lega). Il presidente: «Porrò dei paletti». Bessone apre sulla toponomastica


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La Svp deciderà oggi con chi sedersi al tavolo per costruire un accordo di giunta. Sarà la Lega. Un colpo di scena è ormai escluso. E il pacchetto prevederà anche le trattative aperte con Forza Italia e Udc sull’eventuale collegamento di lista per ricandidare Herbert Dorfmann alle elezioni europee di maggio. La decisione verrà presa nel pomeriggio dal parlamentino della Svp. La Lega a sorpresa apre su possibili «correzioni» sulla toponomastica, come chiesto dalla Svp. Difficile immaginare come, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha ribadito il principio dei bilinguismo perfetto in Alto Adige. Il presidente Arno Kompatscher, impegnato anche oggi in incontri informali, annuncia la strategia: «Presenterò una proposta al Parteiausschuss e sarà la mia proposta. In accordo con l’Obmann Philipp Achammer, ma sarà la “mia”. Sarà una proposta articolata, la discuteremo e se necessario la metteremo ai voti». Con Questo Kompatscher intende che si assumerà politicamente la piena responsabilità della scelta. Una alternativa sarebbe stata mettere ai voti «volete la Lega o Pd-Verdi?». Kompatscher annuncia: «La proposta sarà con chi trattare e con quali condizioni». La Svp vuole un accordo tecnico con la Lega, è assodato, ma le «condizioni» potranno essere ulteriori dunque.

I PUNTI DELLA LEGA. Le trattative potrebbero durare fino a gennaio, anche perché la Svp, oltre alla svolta verso destra deve gestire la gara interna sugli assessorati. L’ala sociale, ad esempio, insiste nel rivendicare due assessori, nonostante gli eletti siano scesi a tre. Helmuth Renzler in una delle ultime riunioni ha detto ai colleghi consiglieri che rappresentano i contadini: «Sarete anche il doppio di noi, ma senza i nostri tre voti non parte la legislatura». Ciò che non si ottiene in Provincia, potrà essere riequilibrato nella giunta regionale. Domani pomeriggio la Lega sarà impegnata in una riunione interna per stendere la prima bozza di dieci punti da presentare alla Svp per iniziare la trattativa sul «contratto» di giunta. «Stileremo un elenco dei temi che ci stanno più a cuore, come la sicurezza nei luoghi degradati e dare le case prima agli autoctoni, se possibile», spiega il capo delegazione Massimo Bessone, che anticipa «Al primo punto ci saranno i temi legati al gruppo linguistico e alla convivenza. Non vogliamo passare cinque anni a discutere di doppio passaporto e toponomastica, per noi va bene quello che prevede lo Statuto». In realtà Bessone svela: «Si può pensare a qualche sistemazione sui nomi che non servono più, censiti dal Cai. Bizzo aveva stoppato tutto all’ultimo momento. Si potrebbe chiudere questo e non pensarci più». Il tema è dunque la controversa norma di attuazione, ferma da mesi nella Commissione dei Sei. La Svp intende ripartire da lì, la Lega apre, ma è arrivata prima la sentenza della Consulta sul comune trentino di Sèn Jan di Fassa: la bocciatura della dizione mezza in ladino e mezza in italiano è stata accompagnata da pagine di giurisprudenza sul bilinguismo in Alto Adige.

I FREIHEITLICHEN. Ridimensionati a due eletti, i Freiheitlichen riservano una stoccata alla Svp. La Lega è stato un partner storico dei Freiheitlichen, sull’immigrazione le affinità ci sono ancora, dice il capogruppo Andreas Leiter Reber (alla Tageszeitung), ma «La Lega di Salvini che vuole rafforzare lo stato nazionale non è più la Lega di Bossi che combatteva per la Padania».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità