Kompatscher si schiera con le commesse

Il governatore: «Il proliferare delle aperture danneggia la nostra società». Anche Veneto e Friuli pronti a mettere un freno


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sulle aperture, senza limitazioni di sorta, nei giorni domenicali e nei festivi il presidente della Provincia Arno Kompatscher sta con le commesse. La sua presa di posizione è arrivata proprio alla vigilia del primo maggio, una data tutt'altro che casuale, visto che è la festa dei lavoratori. «Bisogna trovare un modo - sottolinea il governatore altoatesino - per combattere il proliferare delle aperture domenicali e festive non necessarie perché danneggiano la nostra società». Kompatscher, che a breve avrà un incontro con i sindacati al gran completo per valutare la questione, fa capire che l'idea di arrivare ad una legge regionale in materia, assieme al Trentino, non è certo fuori luogo. Anzi. «L'idea di una legge regionale per mettere un freno alle aperture è un obiettivo condiviso. Stiamo ancora facendo una serie di valutazioni e verifiche. Dobbiamo ancora individuare - spiega il governatore - uno strumento adeguato e giuridicamente valido e pertanto è ancora presto per comunicare misure concrete. In questa fase è comunque importante e utile un'opera di sensibilizzazione a livello nazionale da parte dei sindacati e degli stakeholder». Kompatscher, dunque, ci crede, ma vuole evitare che una legge in materia possa essere impugnata dal Governo e fa riferimento «eventualmente anche a misure con effetti indiretti, ma sul tavolo ci sono varie ipotesi». Si tratta, forse, della prima apertura politicamente significativa dell'attuale giunta contro le liberalizzazioni «no stop».

Oggi la protesta in centro storico. Intanto la Filcams Cgil prosegue la sua battaglia e questa mattina - in occasione della giornata della festa dei lavoratori - ha organizzato un volantinaggio in via Museo, proprio davanti a Zara, per sensibilizzare bolzanini e turisti sull'argomento. Una sorta di azione di disturbo contro lo shopping senza limiti, anche nella giornata della festa dei lavoratori. «Faremo avanti e indietro - sottolinea la segretaria provinciale della Filcams Antonella Costanzo - per almeno un'ora». Saranno alcune decine, infatti, i negozi dei grandi marchi di tutta la provincia a tenere aperto, da Bolzano a Merano, da Appiano a Lagundo fino a Brennero (all’Outlet). L'intento è quello di massimizzare i profitti, complice una giornata non particolarmente favorevole dal punto di vista meteorologico. Avranno le serrande alzate Zara (e forse altri negozi del gruppo Inditex) ma anche il gruppo Miroglio, alcune profumerie, diversi supermercati (l’Interspar in via Buozzi ma non solo), il Maxi Mode Center e alcuni negozi dei Portici (Benetton forse il pomeriggio). Tra le misure «con effetti indiretti» a cui ha fatto cenno ieri il presidente della Provincia Arno Kompatscher potrebbero esserci incentivi a chi non supera un "tot" di aperture l'anno. Una legge regionale, di sicuro, aiuterebbe a fare un po' d'ordine in un settore in cui ognuno fa quello che vuole, spesso anche a spese di commessi che non guadagnano più di mille euro al mese.

Così in Veneto e Friuli. Sulla questione anche il vicino Veneto sta dalla parte delle commesse e spinge per arrivare ad un referendum. Basterebbe che a chiederlo fossero almeno cinque regioni. «Io sto dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici costretti a lavorare la domenica o in altri festivi», ha sostenuto di recente il governatore del Veneto Luca Zaia. «Specie nel periodo primaverile - ha aggiunto Zaia - il Veneto è stupendo e offre ottime occasioni per passare il tempo senza spendere grandi cifre. Penso, ad esempio, alle piste ciclabili...». Anche il Friuli si è già attivato mettendo un tetto alle aperture nei festivi dei negozi (una decina di chiusure obbligatorie per tutti durante l'anno), ma il Governo ha impugnato tre articoli. Ora Kompatscher sta studiando - con i tecnici - un modo alternativo, per evitare l'impugnazione. Ma intanto non ha paura a dire - proprio come Zaia - che sta dalla parte delle commesse.

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