L’Anpi: intitolare il liceo a Mayr–Nusser

Lo Scientifico tedesco di via Fago per anni ha portato il nome di un nazista. Ora la proposta: ricordiamo chi si oppose


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Dal 2000 c’è uno spazio bianco nella targa del liceo scientifico tedesco di via Fago. Tolta faticosamente l’intitolazione a Raimund von Klebelsberg, il geologo vicino al nazismo, il liceo è rimasto senza nome. Un vuoto che dice molto. Ieri l’Anpi è tornata a lanciare una proposta. L’anno scorso l’Anpi aveva suggerito di intitolare il liceo ai giovani martiri della Rosa Bianca. Ora la nuova proposta. «Suggeriamo di dedicare la scuola a Josef Mayr-Nusser, figura luminosa di resistenza al nazismo», è la presa di posizione del presidente Orfeo Donatini, con Primo Schönsberg e Guido Margheri. La proposta è stata lanciata ieri dall’Anpi davanti al liceo, in vista della cerimonia di beatificazione di Mayr-Nusser, che si terrà sabato in Duomo.

Risale al 1978 l’intitolazione del liceo a von Klebelsberg. Alla fine degli anni Novanta esplose la polemica, quando emersero i legami dello scienziato con il nazismo. Von Klebelsberg, nato a Bressanone nel 1886, morì nel 1967 a Innsbruck, nella cui università rivestì un ruolo di primo piano, fino ad arrivare ad essere rettore nel 1933-34 e 1942-45.

Nel 2000 la decisione della Provincia, con l’assessora Kasslatter Mur, di revocare l’intitolazione. «Nel massimo rispetto dell’autonomia scolastica, suggeriamo di dedicare il liceo scientifico tedesco a Mayr -Nusser», spiega Donatini, «Da una intitolazione poco felice, si passerebbe a un limpido segnale sulla resistenza al nazismo». Aggiunge Schönsberg: «Non si tratterebbe di una targa in più. Questa è una scuola. Dedicarla a Mayr-Nusser o alla Rosa Bianca significherebbe ricordare che negli anni del nazismo molti collaborarono o restarono silenziosi, ma qualcuno ebbe il coraggio di opporsi». È un messaggio del tutto attuale, aggiunge Margheri, «sabato assisteremo alla beatificazione di Mayr-Nusser, una giornata felice per una città con una forte presenza di forze dell’estrema destra». Come fu complicato ottenere la cancellazione dell’intitolazione a von Klebelsberg (si mossero anche gli studenti, oltre che al Comune), così sembra complicato decidere il nuovo nome. «A oltre dieci anni di distanza, non dovremmo essere qui, noi dell’Anpi, a segnalare quello spazio vuoto sotto la scritta “liceo scientifico”. Persone come Mayr-Nusser sono ancora figure scomode, perché costringono a riflettere».

C’è un passato che si stenta ad affrontare. Proprio in queste settimane si torna a parlare delle migliaia di sudtirolesi che aderirono alle Ss (la stima è tra 3mila e 5 mila). «Certi temi vanno affrontati con serenità, ma rigore», sottolinea Donatini. In un suo intervento in consiglio comunale Margheri ricordò che «von Klebelsberg, nella sua veste di rettore ad Innsbruck ebbe a che fare con la “Rosa bianca” radiando il 22 febbraio del 1943 Christoph Probst, studente di medicina all'ateneo tirolese, arrestato dalla Gestapo e giustiziato proprio quel giorno, pur essendo a conoscenza del fatto che il giovane era già stato ucciso».

Resistenza e giovani. L’Anpi prova a rinnovare la festa del 25 aprile. «Il ricordo della liberazione deve essere fresco, non una celebrazione di routine. Da quest’anno vorremo cambiare la formula del 25 aprile», anticipa Donatini, «Stiamo pensando di organizzare una vera festa, accanto ai tradizionali appuntamenti istituzionali con la posa delle corone. L’idea è di lanciare una corsa podistica, seguita da un pranzo con amatriciana di solidarietà, organizzata in collaborazione con il Festival delle resistenze. Nei prossimi giorni incontreremo il sindaco Caramaschi».

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