L’area eliporto del rifugio sequestrata dal giudice

Il provvedimento riguarda uno spiazzo di 300 metri quadrati al rifugio Graziani Indagati il gestore ed il sindaco di San Vigilio. Ma c’è l’autorizzazione dell’Enac


di Mario Bertoldi


BOLZANO/MAREBBE. L’indebito utilizzo come eliporto di uno spiazzo ad oltre 2 mila metri di quota a Plan de Corones ha innescato un procedimento penale per abuso edilizio che coinvolge anche il sindaco di San Vigilio di Marebbe, Albert Pallfrader. L’inchiesta è nelle mani del sostituto procuratore Lorenzo Puccetti che ha chiesto e ottenuto dal giudice il sequestro di un’area di circa 300 metri quadrati adiacente al rifugio Graziani.

Il contenzioso è stato innescato dalle Guardie Forestali della zona che hanno più volte multato i piloti di elicotteri privati utilizzati per portare in quota turisti in un’ottica di puro business commerciale legato al turismo di alta montagna. In Alto Adige, però, l’utilizzo degli elicotteri a questo scopo è vietato in tutte le zone alpine protette, come nel caso di Plan, oltre i 1600 metri di altitudine.

L’inchiesta ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati del sindaco Pallfrader e di Alessandro Mutschlechner, 56 anni, titolare del rifugio.

Entrambi debbono rispondere di abuso edilizio in concorso. In particolare il titolare del rifugio è accusato di aver adibito ad eliporto (con servizio addirittura segnalato sul sito web del rifugio) un’area che in realtà era stata spianata (con autorizzazione comunale) semplicemente per permettere il parcheggio dei gatti delle nevi o, nel periodo estivo, ad eventuali manovre di mezzi pesanti.

In effetti l’albergatore aveva ottenuto l’autorizzazione comunale a spianare la zona attigua al rifugio proprio a questo scopo. Secondo l’accusa, però, lo stesso primo cittadino sarebbe stato al corrente del reale utilizzo dell’area e non sarebbe mai intervenuto. Alessandro Mutschlechner, però, nega questo tipo di ricostruzione fatta dalla Procura, conferma che lo spiazzo finito sotto sequestro è adibito al parcheggio dei mezzi batti-pista ma fa anche presente di essere titolare da diversi anni di una specifica autorizzazione dell’Enac (ente nazionale aviazione civile) a far atterrare e decollare elicotteri proprio da quell’area che dunque viene utilizzata sporadicamente anche dagli elicotteristi.

Sulla vicenda, come detto, sta indagando la Procura della Repubblica che dovrà anche chiarire come mai l’Enac di Roma abbia potuto autorizzare una attività di volo espressamente vietata in Alto Adige da una precisa legge provinciale.

Lo stesso Mutschlechner, tra il resto, ha fatto presente che lo spiazzo in questione esiste da anni e da anni è sempre stato utilizzato anche dagli elicotteri. Lo scorso 3 settembre il sindaco avrebbe autorizzato solo un ampiamento.

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