L'esercito italiano occupa il Tirolo: le foto del 1919

Quindici istantanee per raccontare la Grande guerra e i suoi esiti politici, scattate dal 1914 al 1919. Sono state ritrovate nella soffitta di una vecchia casa da ristrutturare, poco fuori Chiusa



di Davide Pasquali

BOLZANO. Quindici istantanee per raccontare la Grande guerra e i suoi esiti politici, scattate dal 1914 al 1919. Sono state ritrovate nella soffitta di una vecchia casa da ristrutturare, poco fuori Chiusa. Le fotografie appartengono a uno sconosciuto soldato dell’imperial-regio esercito austro-ungarico, un sottoufficiale di artiglieria. Non di tutte è possibile ricostruire le circostanze, la data e la località, ma di quattro sì. Tutto certo e assolutamente straordinario: una imponente parata di militari italiani nella primavera dell’anno 1919. Una sfilata nella piana di Innsbruck, quando il regno d’Italia occupava militarmente l’Austria. Sì, perché in tanti l’hanno rimosso, ma le cose andarono proprio così.

Non si sa a chi appartengano, le foto ritrovate. Nel senso: chissà come si chiamava. Di certo era un sottufficiale di artiglieria che nella Grande guerra combattè su più fronti, presumibilmente dalla Galizia (in Russia) alle Alpi Giulie, passando forse per l’altipiano di Asiago e pure per un’altra località, forse marittima, o forse lacustre. Di sicuro - libero o prigioniero non è dato sapere - alla fine delle ostilità partecipò da spettatore alla parata militare italiana a Innsbruck.

Dalle sole immagini, un comune mortale non riuscirebbe a capire più di tanto. Chi le ha ritrovate, per dire, ha sì compreso potessero essere importanti e dunque le ha donate, ma pensava si trattasse della guerra mondiale successiva, la seconda. Per cavarsi d’impiccio, chi scrive ha così preferito contattare gli esperti bolzanini della Società storica della Grande guerra, che hanno spiegato.

Le foto hanno quasi un secolo di vita e furono scattate in un periodo dove solo pochi, fortunati e benestanti, potevano permettersi una fotocamera. Le dimensioni delle stampe sono minuscole, solo quattro centimetri per sei. Il bordo dello spesso cartoncino ingiallito è tutto irregolare, seghettato. Nonostante l’età, la qualità è piuttosto elevata. Eseguendo una scansione digitale e ingrandendo, gli studiosi per diletto hanno sentenziato: mica si può dire tanto sulle prime undici foto ma, sulle altre quattro, sì. Lo possono dire con certezza, gli appassionati altoatesini, perché nel 2007 avevano pubblicato un volume al riguardo per i tipi della Temi di Trento: “1918-1920 Dal Piave ad Innsbruck - L’occupazione dell’Esercito italiano in Tirolo”.

In quel volume stavano alcune fotografie, rinvenute all’archivio di Stato a Roma e soprattutto al Museo della guerra di Rovereto. Si trattava delle immagini ufficiali della sfilata, scattate per motivi propagandistici. In tutto, forse una decina. Fino al 2007 dimenticate, come dimenticata è l’occupazione italiana del Tirolo austriaco. Queste foto rinvenute a Chiusa, invece, sono state scattate dalle tribune degli spettatori, da lontano. Ma l’occasione è la medesima: centinaia e centinaia di fanti italiani (e francesi), alpini, reali carabinieri, bersaglieri, salmerie, muli, bici, persino le automitragliatrici blindate, in torretta dipinto il tricolore.

Una parata in onore del generale Ugo Sani, comandante della III Armata di occupazione del Tirolo settentrionale, e del generale Guglielmo Pecori Giraldi, governatore militare delle Terre Rendente Atesine. Ossia, del nostro Trentino Alto Adige.













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