La Cna chiede la rottamazione «green» 

Corrarati: aiutare, con gli utili A22, gli artigiani costretti a lasciare i vecchi diesel per i mezzi ecologici



BOLZANO. "Tra poco più di tre anni il 90% dei nostri mezzi saranno fuorilegge" dice Claudio Corrarati. Ma proprio fuori, del tipo: lasciarli a casa e buttare la chiave. Perché la progressione dei divieti per i diesel è geometrica e non lascia scampo, e i diesel sono il pane e il companatico delle imprese artigiane: dal giugno del prossimo anno fermi gli Euro 0, 1 e 2; una breve deroga consente ai 3 di circolare fino al gennaio del 2020 ma solo a Bolzano e per un atto di fede del sindaco; poi nel 2021 stop agli euro 4 e infine nel 2023 anche ai 5. Insomma, una strage di furgoni e camioncini. Per questo Cna ha convocato ieri alla Gasser-Iveco gli Stati generali della mobilità green. Perché le imprese non vogliono fare i fuorilegge, vogliono semplicemente che si risponda ad una domanda: diteci cosa fare. Il senso lo spiega il presidente Corrarati: "Rottamare un mezzo non è semplice. Farlo prima del tempo vuol dire anche impedire un suo ammortamento, non riuscire a renderlo economico. E quindi: che si fa? Si passa al metano, al diesel ecologico, all’elettrico?". E alla fine la stessa Cna lancia una proposta: ottenere una rottamazione green. Provare a individuare possibili aiuti da parte del pubblico per un passaggio leggero dalla mobilità classica a quella sostenibile magari attraverso contribuzioni con una parte di utili A22. E non a caso il forum Cna si è svolto ieri mattina all’Iveco. La grande azienda italiana ed europea è leader nei mezzi a combustibili ecologici, sopratutto il metano verde, non inquinante quasi al cento per cento di cui Alex Gasser, il titolare della concessionaria, ha tracciato i pregi strategici in una fase di passaggio verso un mondo verde. E pure Alperia ha mostrato le potenzialità della sua rete di distribuzione elettrica sia pubblica che privata. Con centinaia di colonnine sparse ormai su tutto il territorio. E a proposito di energia pulita, Corrarati ha trovato la netta condivisione del sindaco per l’avvio di una filiera territoriale di questo tipo: riqualificazione ecologia degli edifici (i cappotti), installazione di colonnine di distribuzione dell’energia nei condomini, possibilità da parte delle imprese artigiane di trovare “il distributore sotto casa". Anche perché il tema è sì la mobilità ma anche la sua economicità. "Da anni ormai quasi tutti gli artigiani operano in Zona industriale - ha osservato Corrarati - ed è sempre più complicato fare le consegne in centro, che per noi è l’altra parte della città." A proposito di Zona, Cna è poi tornata con insistenza sui temi a lei cari: viabilità più fluida, alternative negli assi di traffico e, soprattutto, soluzioni adottabili anche in tempi medio-brevi perché, ha chiarito lo stesso Corrarati "tutte le opere messe in campo da Comune e Provincia, in particolare le grandi, hanno un orizzonte temporale di almeno dieci anni". E nel frattempo? E qui è Cna ha battuto sul tasto che ha ormai usurato: l’apertura di viale Trento. Anche se solo limitata ai mezzi di consegna e legata a quel particolare privilegio che è la Ztl in centro storico. (p.ca.)













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