La concessione A22 sotto inchiesta

La Procura regionale di Trento sta indagando con ipotesi di danno erariale



BOLZANO. «Si affacciano, nel quadro delle indagini in corso nel 2017, le ipotesi di danno erariale con riferimento al mancato rinnovo della gara (con applicazione dei criteri di concorrenzialità) relativa a concessione di autostrada». Una frase nella relazione del procuratore regionale della Corte dei Conti a Trento , Marcovalerio Pozzato, che ha fatto saltare sulla sedia più di uno dei presenti, ieri, all’inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia contabile trentina. Sì perché, anche se Pozzato non ha voluto dire una parola di più sulla vicenda, tutti hanno avuto un solo pensiero: A22. E la lunga e intricata vicenda che ha portato alla firma dell’atto che ha dato la concessione - trentennale - ad Autobrenno per quanto riguarda il tracciato dell’A22. Sentito sul punto, come detto, il procuratore regionale, non ha voluto aggiungere una parola in più, sottolineando come l’indagine sul mancato rinnovo della gara per la concessione, sia all’interno di quelli che ha definito come «indirizzi programmatici dell’attività della procura per il 2017». E non è il solo.

«È mio intendimento vigilare perché l’attività contrattuale pubblica sia svolta nel più rigoroso rispetto dei principi di concorrenza». Indagini che - ha spiegato - sono svolte non solo a verificare che il denaro pubblico sia speso in maniera oculata ma anche che non vengano «perpetrati odiosi favoritismi magari a vantaggio di parenti, amici e sodali dei vertici dello stesso ente. La tutela delle regole di evidenza pubblica non solo implica la protezione delle risorse del pubblico erario, ma anche la difesa di tutti i cittadini.

Ma gli intenti per l’anno nuovo, dal punto di vista delle indagini contabili, riguardano anche le consulenze. «Tutti devono essere posti in grado di lavorare e produrre, non soltanto coloro che possono godere di illegittimi favoritismi - sono le parole del procuratore in materia di concorrenza e contratti - anche l’affidamento diretto di un servizio e di una fornitura pone un confronto (informale) tra più offerte (almeno tre), che devono essere debitamente documentate. Saranno anche vagliate con particolare attenzione le “notitiae damni” relativi ai mancati presupposti al ricorso a consulenti esterni verificando altresì l’autosufficienza organizzativa interna».

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