La Guardia di Finanza: «L’evasione è cresciuta del 30% in un anno»

Nel 2013 sottratti al fisco redditi per 1,285 miliardi di euro; scoperti 230 evasori totali. In crescita anche le frodi dell’Iva



BOLZANO. Il Trentino Alto Adige è terra per molti aspetti virtuosa ma in materia di rapporto con il fisco si scopre simile ad altre zone d’Italia. Se non è boom poco ci manca. La crisi non passa e la gente non paga le tasse. Lo dicono i dati della Guardia di Finanza che ieri ha tracciato un bilancio dell’attività 2013. L’anno scorso l’evasione fiscale, o almeno quella scoperta dalle Fiamme gialle, è aumentata del 30 per cento passando dai 964 milioni di redditi sottratti al fisco nel 2012 in tutto il Trentino Alto Adige a un miliardo e 285 milioni. Soldi nascosti allo Stato, ma che la Finanza ha riportato alla luce con le sue verifiche.

L’evasione, secondo quanto spiegato ieri, è leggermente superiore in Alto Adige, mentre in Trentino sono stati scoperti maggiori episodi di spreco di risorse pubbliche e, quindi, di danno erariale. Il comandante regionale della Guardia di Finanza ( il generale Giuseppe Grassi) ha spiegato che la regione è comunque quart’ ultima nella classifica italiana dell’evasione. Quindi il fenomeno, anche se in rapidissima crescita, è meno diffuso che altrove. Magra consolazione.

In effetti i dati sono impressionanti. Nel 2013 la Finanza ha effettuato 564 verifiche in regione, 296 in Trentino e 268 in Alto Adige. Sono emerse frodi fiscali, episodi di evasione internazionale e di economia sommersa. Gli evasori abitano anche qui. Per la precisione sono stati scoperti 230 evasori totali e 25 paratotali che hanno occultato redditi per 416 milioni di euro. Sono interessate tutte le più importanti attività economiche, dalle costruzioni alle assicurazioni, dal commercio alle autoriparazioni, dagli alberghi alle immobiliari.

La Finanza ha denunciato 194 persone per reati fiscali, per aver utilizzato o emesso fatture false, per non aver versato l’Iva, per non aver presentato la dichiarazione dei redditi o per aver distrutto la contabilità. E’ emerso che gli evasori si fanno sempre più furbi e scaltri. Inventano meccanismi sempre più complessi che permettono di eludere il fisco. In quest’ambito, la fa da padrona la cosiddetta evasione internazionale con il finto trasferimento all’estero (generalmente in Paesi con fiscalità conveniente) di un’attività che invece continua a essere svolta in Italia. In questo caso, i ricavi non dichiarati e i costi indeducibili che invece venivano dedotti ammontano a 170 milioni di euro. . Non sono mancate neppure le « frodi carosello», ovvero l’evasione dell’Iva con false vendite all’estero.

In questo campo la Finanza ha scoperto frodi per 19 milioni di euro di Iva evasa. Nessun settore economico sfugge alla tentazione di evadere il fisco e, come ha sottolineato ieri il generale Grassi, tutti i cittadini ci rimettono. Le Fiamme gialle contrastano questo fenomeno anche con metodi molto concreti come il cosiddetto sequestro per equivalente.

Si tratta del sequestro preventivo di beni dell’evasore a garanzia del credito dello Stato. Nel 2013 sono stati sequestrati in questo modo beni per un valore di 24 milioni di euro. Infine, non poteva mancare il lavoro nero, a dimostrazione che anche in Trentino Alto Adige è arrivato il malcostume. Sono stati scoperti 270 lavoratori in nero e 93 irregolari. Alta, infine, anche la percentuale degli scontrini irregolari. Su 8.700 controlli in tutta la regione, sono state riscontrate irregolarità o mancate emissioni nel 22 per cento dei casi (con il raddoppio dei casi rispetto al 2012).

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