«La Regione? Prima la giunta altoatesina» 

La Svp prende tempo. Achammer: «Lega e Verdi, entrambi vogliono governare e sono disponibili al compromesso»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «Lega e Verdi? Tutti e due disponibili al compromesso, entrambi vogliono governare». Due battute dell’Obmann Svp, Philipp Achammer al termine delle consultazioni di ieri pomeriggio per la formazione della giunta provinciale. La Stella alpina gioca un po’ al gatto col topo. La politica dei «due forni» in questa fase serve anche alla Svp per alzare la posta. E anche se non ci si vuole legare troppo all’attuale governo, l’opzione Lega per l’esecutivo altoatesino resta la più probabile. «Clima positivo con entrambi», spiega Kompatscher. Sia i leghisti che gli esponenti dei Verdi, dopo gli incontri nella sede del partito di raccolta, si sono detti fiduciosi di portare a termine il percorso comune con la Svp. Quest’ultimo partito si vedrà ancora domani con il Pd e poi con una delegazione mista Pd-Verdi, mentre la settimana prossima sono previsti altri colloqui, ma dal carattere informale, prima della decisione finale della Stella alpina sulla scelta del partner di giunta prevista per il 26 gennaio. Sul fronte-Regione, il partito di raccolta prende tempo. «Prima concludiamo il percorso per la giunta provinciale e poi parliamo di maggioranze regionali che possono anche essere diverse da quelle provinciali», spiega il governatore Arno Kompatscher. Così, mercoledì prossimo, la prima riunione di consiglio regionale dovrebbe servire ad assegnare, secondo i desideri di via Brennero, solo i posti dell’ufficio di presidenza, ma sulla falsariga di quanto fatto un paio di giorni fa in consiglio provinciale. Ovvero, il tutto in via provvisoria.

Ma torniamo alle trattative per la giunta altoatesina. Ieri pomeriggio prima quasi due ore di incontro con la Lega. Da una parte il governatore Arno Kompatscher e l’Obmann Philipp Achammer e dall’altra i quattro consiglieri leghisti, Massimo Bessone, Giuliano Vettorato, Carlo Vettori e Rita Mattei. Tanti i punti trattati a porte chiuse. Più un sondaggio che altro. In pratica la Stella alpina chiede al dirimpettaio cose ne pensa di questo o quell’argomento. La Lega risponde ed avanza delle richieste, peraltro giù rese pubbliche, come quella - ad esempio - di evitare di attizzare il fuoco delle polemiche etniche. «Tanti i punti in comune, ad iniziare dall’autonomia. E sull’Europa non siamo così distanti», dice al termine dell’incontro Massimo Bessone. Poi arriva la delegazione dei Verdi, composta da Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler e Tobe Planer. Oltre un’ora di colloquio ed al termine lo stesso copione visto dai giornalisti all’uscita della Lega. «Clima disteso, autonomia, Europa, convivenza. Siamo sulla stessa linea, ci conoscono e sanno come la pensiamo», evidenzia Foppa. I Verdi hanno soprattutto provato a confutare i pregiudizi, forti nei loro confronti nel partito di raccolta. «Non siamo sbarcati da Marte e non siamo estranei a questa terra», sottolinea Dello Sbarba. «Un dialogo alla pari», così Staffler. «Sia chiaro però - ancora Dello Sbarba - che se dovessimo entrare in giunta, la coalizione sarà Svp-Verdi e Pd, con nessuna continuità col passato». Messaggio per i Democratici. E intanto la Stella alpina se la ride.















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