La ricercatrice Eurac in prima linea contro il Parkinson

Alessandra Zanon: «Tutto il team lavora sulle linee cellulari» Studiate proteine per arrivare a nuovi approcci terapeutici



BOLZANO. «Ci lavoriamo da cinque anni ed abbiamo ottenuto un ottimo risultato». Avanti così. Alessandra Zanon, ricercatrice dell’Istituto di Biomedicina, ed il team dell’Eurac Research - Irene Pichler, Andrew Hicks e Peter Pramstaller, che dirige tra il resto l’intera struttura - hanno scoperto una proteina che protegge le cellule dal Parkinson e che potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici. «Il Parkinson porta alla progressiva morte delle cellule nervose in una particolare zona del cervello - spiega Zanon -. Nel 10% dei casi si tratta di una forma familiare, legata a una mutazione di determinati geni e in particolare di parkina, responsabile del corretto funzionamento dei mitocondri, le "centrali energetiche" della cellula. Quindi se il gene parkina funziona correttamente, le cellule nervose possono svolgere la loro funzione, se non funziona non sono più protette dalla “morte”. E parkina non lavora da sola. E noi abbiamo scoperto che la proteina mitocondriale SLP-2 collabora con parkina e ne supporta la funzione protettiva. Un risultato più che importante, frutto di una ricerca comune che abbiamo portato avanti con l’Università di Lubecca e lo Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute (California) e che potrebbe aprire, come detto, la strada a nuovi approcci terapeutici».

E di strada ne ha fatta la ricerca medica approdata in Eurac Research nel 2001. Seguendo la scia di un progetto sulla Neuroepidemiologia (Nept) avviato nel 1996 da una rete di neurologi e medici di base altoatesini, Eurac ha infatti avviato il programma di ricerca GenNova. Uno studio mirato sulle popolazioni ladine dell'Alto Adige, per ottenere maggiori conoscenze sui geni all'origine di malattie ereditarie come il morbo di Parkinson, l'Alzheimer, le neoplasie e le malattie cardiocircolatorie. E nel 2004 GenNova diventa Istituto di Medicina Genetica di Eurac Research e quindi nucleo per lo sviluppo del Centro di Biomedicina.

E oggi l'Istituto - risultato di una consolidata cooperazione tra Eurac e l'Asl - indaga i meccanismi all'origine delle malattie e studia come la predisposizione genetica, i fattori ambientali e lo stile di vita individuale ne influenzino lo sviluppo. In particolare la ricerca si concentra sull'ambito della Neuromedicina, della Medicina cardiovascolare (è stato messo sottoesame il ruolo dei grassi nelle malattie del cuore) e ancora del diabete di tipo 2 (sono state poste le basi per una migliore prevenzione e migliori terapie). Ricordiamo che medici e ricercatori sono supportati da esperti di biostatistica, epidemiologia e bioinformatica. L'attività di ricerca punta a incrementare le conoscenze medico-scientifiche per riuscire a migliorare il sistema sanitario e lo stato di salute generale della popolazione.













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