La rinascita della Mendola È in arrivo un birrificio 

Sarà realizzato all’albergo Caldaro chiuso da anni. Investimenti per 5-6 milioni  Intanto, dopo anni di chiusura, hanno riaperto il “Bellavista” e il “Dolomiti”


di Antonella Mattioli


BOLZANO. C’è già il nome: Mendel Bier. Un luogo: passo Mendola dove la nuova birra verrà prodotta. E una data: il primo aprile 2020. Non è un pesce d’aprile, ma il giorno in cui verrà inaugurato il “Kaltererhof Brauerei”, ricavato dal vecchio albergo Caldaro. La rinascita di Passo Mendola - meta di ciclisti e motociclisti che arrivano da mezz’Europa per scalare i 15 tornanti, ma anche di tanti bolzanini e trentini che salgono a piedi lungo i sentieri, con la funicolare da Caldaro o in macchina - parte anche da questo progetto nel quale un gruppo di cinque soci locali è pronto ad investire 5-6 milioni di euro.

Alla guida c’è Franz Moser (la famiglia è proprietaria del Seeleiten di Caldaro, il Weingarten di Appiano e il Moser di Monticolo) e della cordata fanno parte l’enologo Gerhard Sanin, Heini Rifesser, Manfred Schullian, deputato della Svp, e il proprietario della Meraner Weinhaus.

«Abbiamo acquistato l’albergo Caldaro - spiega entusiasta Moser - chiuso ormai da più di 10 anni e in autunno partiranno i lavori. Le caratteristiche esterne non si toccano, mentre all’interno ci sarà una ristrutturazione radicale. Il progetto prevede la realizzazione di un birrificio, il cui prodotto verrà commercializzato anche all’estero con l’etichetta Mendel Bier; sopra ci sarà un ristorante con un centinaio di posti e poi le stanze: una trentina in tutto». In attesa di partire con l’operazione restyling, la società ha preso in affitto l’albergo-ristorante “Dolomiti”, che si trova di fronte al “Caldaro”, ed era chiuso da quattro-cinque anni. «Abbiamo aperto da una quindicina di giorni - spiega Gerhard Sanin, l’enologo “convertito” alla birra - e siamo contenti: i clienti non mancano».

Vicino alla funicolare ha riaperto, dopo due anni di chiusura, anche il ristorante “Bellavista” che dalla terrazza offre una vista fantastica sul lago di Caldaro. Ad investire, in questo caso, non sono locali ma un imprenditore umbro, Gianfranco Fiorucci, tre ristoranti a Gubbio e uno a Milano: «Abbiamo partecipato alla gara d’appalto, bandita dalla Sta, per la gestione per sei anni più sei del bar-ristorante. Il posto è molto bello e secondo noi ha buone potenzialità. Siamo aperti anche la sera e l’idea è di offrire il servizio di ristorazione tutto l’anno».

Al ristorante “Europa”, dopo 30 anni, è cambiata la gestione: «Ho lavorato con i miei zii per sette anni e quando - spiega Chiara Seppi, 22 anni di Ruffré - hanno deciso di andare in pensione, ho comprato il locale. Era da sempre il mio sogno».

Riaperture e cambi di gestione - anche il ristorante La Stua a Ruffré avrà presto un nuovo proprietario che arriva da Laives - stanno contribuendo al rilancio di passo Mendola che negli ultimi anni stava soffrendo.

Soddisfatti coloro che hanno tenuto duro e oggi salutano con piacere l’inizio della ripresa: «Non temo la concorrenza, anzi - dice Thomas Cristelli del bar-ristorante Catinaccio -: in autunno parto anche io con i lavori. Rifaccio la veranda, voglio creare un Wintergarten e tenere aperto, magari con orario ridotto, anche in inverno».

Dal suo negozio di abbigliamento Walter Amplatz osserva e beneficia della stagione nuova: «Dopo tanti progetti annunciati e mai realizzati, questa sembra essere la volta buona».

Resta da risolvere il problema dei tre grandi alberghi di proprietà della Chiesa: «Da anni - spiega il sindaco di Ruffré Donato Seppi - sono in corso trattative. Un’ipotesi potrebbe essere quella di creare all’interno un centro di riabilitazione di alto livello. L’ interesse c’è, ma la cubatura è grande e l’investimento richiesto notevole».













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