La «Venere degli stracci» all’ex Alimarket 

L’opera di Pistoletto al centro di una performance dei migranti. Stasera sarà esposta all’università



BOLZANO. Primo atto, ieri pomeriggio al centro profughi allestito all’ex Alimarket di via Gobetti, del progetto «Quale Bellezza?» legato alla presenza, a Bolzano, della “Venere degli Stracci”, celebre opera-manifesto dell’arte povera firmato negli anni Sessanta da Michelangelo Pistoletto.

La serie di azioni, esposizioni, incontri e dibattiti previsti dal fitto programma di iniziative legate all’opera di Pistoletto è iniziata con una performance al centro profughi che Manuel Fanni Canelles e Nazario Zambaldi, ideatori del progetto, hanno gestito coinvolgendo una ventina di profughi africani ospiti del centro.

A metà pomeriggio i cancelli del centro si sono aperti lasciando entrare gli organizzatori e la statua ancora imballata. Assieme, hanno messo in atto una sorta di prova generale di quello che accadrà questa sera nel cortile della facoltà di Design dell’Università: disposti in cerchio, i profughi hanno interagito con gli stracci che sono e saranno parte del corredo della Venere, mettendo in scena l’immagine simbolica del «mettersi dalla parte degli altri», anche semplicemente indossando gli abiti degli altri. La statua è stata trasportata all’interno e i protagonisti della performance l’hanno accolta dichiarando i loro nomi e interagendo con gli “stracci”, appunto, davanti alle telecamere di Manuel Canelles che sul progetto sta realizzando un documentario. Ieri sera l’opera d’arte è rimasta al centro profughi mentre questa mattina sarà prelevata da due esperti della Città dell’Arte di Biella che gestisce l’opera e i progetti legati ad essa, che la trasporteranno all’Università per installarla nel posto che sarà la sua sede provvisoria fino al 24 settembre, quando a Bolzano ci sarà anche l’artista Michelangelo Pistoletto.

La serata di oggi segnerà anche l’inaugurazione ufficiale del progetto. Si inizia con una iniziativa di Officine Vispa, la cooperativa che propone una processione simbolica in cui viene ribaltato il concetto di scarto.

Come un filo che connette la periferia al centro, un gruppo di abitanti del rione Casanova-Ortles si muove alle 18.30 dagli estremi della città per giungere alle 19.30 davanti all’opera, portando con sé gli scarti da donare alla Venere. Camminare come atto di riappropriazione del territorio di tutti gli esclusi, una comunità in costruzione solidale e attenta al prossimo.

Alle ore 20 verrà proiettato Waiting, video che collega l’azione di sviluppo di comunità di OfficineVispa nel quartiere Casanova e della Facoltà di Design e Arti alle immagini del corpo della Venere degli Stracci.

La serata è aperta al pubblico. (f.z.)

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