Laives: in maggio l'evacuazione a Vallarsa

Per le imprese forse un mese di stop: «Ma noi non possiamo fermarci»


Bruno Canali


LAIVES. Sono previsti per maggio, in zona Vallarsa, i provvedimenti straordinari necessari per evitare i rischi legati alla perforazione della galleria stradale. Dati più precisi si conosceranno solo martedì, in occasione dell'incontro incontro tra tecnici, Comune e proprietari privati.  Una delle ipotesi che si fa strada è quella dello sgombero, sia pure momentaneo, delle aree più esposte alla caduta massi. L'auspicio dei proprietari è che, se proprio si dovrà fare così, perlomeno si studino soluzioni in grado di ridurre al minimo i disagi. Il problema è legato all'avanzamento del tunnel nella montagna alle spalle della zona Vallarsa, operazione effettuata mediante brillamento di mine, le quali, inevitabilmente, faranno vibrare la roccia, col rischio di far anche precipitare massi.  Tra tutte le attività insediate in Vallarsa, le più esposte sarebbero tre: un deposito della ditta Santini, il piazzale della ditta di autotrasporti Euroline e, più a monte, la zona sportiva e ricreativa Vallarsa, proprietà di una cooperativa privata. Ovviamente la prospettiva dell'interruzione delle attività non entusiasma gli interessati: «Noi lì abbiamo un deposito - spiega Mauro Santini - da dove vanno e vengono 3 o 4 camion al giorno. Dovervi rinunciare sarebbe un disagio».  Johann Mitterhofer, della ditta di autotrasporti Euroline, è preoccupato: «Noi non possiamo stare fermi nemmeno qualche ora, figurarsi giorni. Dovesse essere così, chiederò che mi trovino un' alternativa per garantire comunque continuità alla mia attività». Lo scorso anno, nel piazzale della Euroline, erano caduti dei sassi. "Fu quando iniziarono a scoppiare le mine della galleria - ricorda - e allora chiamai anche i carabinieri. Il risultato fu che mi posero una barriera di new jersey lungo il lato verso la montagna. Da allora però non ho più avuto problemi».  Helmut Visintin è presidente della cooperativa Vallarsa, che ha i campi da tennis e da hockey sotto un tratto della parete rocciosa particolarmente delicato, dove già in passato vennero installati paramassi. «Alla riunione di martedì chiederò che perlomeno si proceda con le chiusure a tratti, mano a mano che il tunnel avanzerà nella montagna - dice Visintin - perché non possiamo permetterci di chiudere tutto. Da quanto mi è stato accennato, potrebbe durare un mese, a maggio probabilmente, ma se si procederà per tratti, magari si riuscirà a limitare il disagio e a chiudere lo stretto necessario». Visintin si è informato in merito ai dettagli tecnici: «Mi hanno spiegato che la galleria alle spalle della nostra zona sportiva passerà ad una profondità di 110 metri nella montagna e più bassa di circa 40 - 60 metri. La parete rocciosa alle spalle dei campi è lunga circa 200 metri e quindi, se lo scavo con le mine procederà di circa 6 - 8 metri al giorno, come mi hanno detto sia a Pineta, si dovrebbe risolvere tutto nel giro di un mese. Io spero che le chiusure siano momentanee, in concomitanza con le esplosioni».  Sulla questione c'è anche una nota del consigliere comunale Chistian Bianchi (Pdl). «Il problema della sicurezza geologica in Vallarsa lo avevamo già sollevato con un'interrogazione in consiglio comunale lo scorso ottobre - ricorda Bianchi - quando la giunta era ancora decisa ad erogare il contributo di 500mila euro alla cooperativa privata per la copertura del campo da pattinaggio. Quanto temuto si è verificato e intanto l'amministrazione comunale ancora non ha preso una decisione».

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