Laives, padre trentunenne muore due giorni dopo lo schianto
Giuseppe Pagliuso lascia la moglie e due figli piccoli. La famiglia decide di donare gli organi
LAIVES. Non ce l'ha fatta Giuseppe (Peppino, all’anagrafe) Pagliuso, morto ieri a 31 anni dopo due giorni in cui la famiglia non ha mai smesso di sperare.
«In questo momento di disperazione ci resta un’unica piccola consolazione: che non è tutto finito. Grazie a Giuseppe altre persone potranno cominciare una nuova vita». Questo era il desiderio di Giuseppe e la sorella Maria ha fatto in modo che venisse rispettato. Lei, assieme alla moglie Stefania (con lui nella foto) e al padre, hanno dato il consenso alla donazione.
Giuseppe è morto per le conseguenze del drammatico incidente verificatosi alle 23.20 di sabato sul rettilineo che collega San Giacomo a Laives. Originario di Lamezia Terme, si era trasferito a Laives un anno fa assieme alla moglie e ai due figli di 9 e 6 anni.
Aveva scelto l’Alto Adige e in particolare Laives, perché qui vive ormai da anni la sorella Maria. Artigiano, aveva lavorato anche sabato fino alle 13. «Avevamo montato assieme dei pannelli di cartongesso - racconta l’amico Marco Baglio, titolare di una ditta edile -: era uno che non si tirava mai indietro e se c’era da fare, veniva anche il sabato e la domenica».
Quella sera era uscito per andare al Bancomat: questione di pochi minuti e sarebbe stato di nuovo a casa. La domenica l’avrebbe trascorsa con la moglie e i suoi piccoli.
L’incidente si è verificato alle 23.20 mentre in sella alla moto, una Ducati Monster, si immetteva dopo una leggera curva sul rettilineo tra San Giacomo e Laives.