Laura Bensi una storia di moda lunga 50 anni 

Bolzano. Il 31 luglio chiude il negozio di Galleria Europa: «Ho aperto Bimbi Boutique nell’ottobre del 1970. Mio marito non voleva lavorassi Ho provato ed è stato un successo inaspettato. Ma erano altri anni» 



BOLZANO. «La storia dei miei negozi? Lunga cinquant’anni. Anni di entusiasmo e di successo autenticamente inaspettato. Mesi fa mio figlio Robert (Oberrauch, che è stato campione di hockey) mi ha detto “mamma è ora di appendere i pattini al chiodo”. E io l’ho fatto... ». Laura Bensi che negli anni Settanta ha dato vita alla moda in città - a pochi mesi dalla medaglia d’oro ricevuta dalla Camera di commercio per i 50 anni di attività imprenditoriale «ho avuto fino a 18 dipendenti» - lascia il commercio ed il 31 luglio abbassa le saracinesche dello storico negozio di Galleria Europa da cui è partita la sua avventura.

Rimpianti? «Certo, non potrebbe essere altrimenti, ma anche la consapevolezza di aver dato il massimo». E riavvolgiamo il nastro. «1969. Ero una giovane mamma con cinque figli piccoli (Karl, Cristina, Milene, Silvia e Robert). Non avevo mai lavorato prima e mio marito, Hermann Oberrauch, non voleva iniziassi ma io ce l’ho fatta con un “senti provo, vediamo come va”. Mi piaceva vestire bene i miei figli ed ho pensato che la passione avrebbe anche potuto diventare attività. Chissà». E così Il 12 ottobre 1970 nel giorno dell’ inaugurazione di "Galleria Europa" - nata dall'intuizione dello studio Bianco & Mazzoni - nasce "Bimbi Boutique" ed è subito successo. «Andavano a ruba i montoncini per bambini ed i cappotti da zarina per le bimbe. Sceglievo “Cacharel” e “Tartine e Chocolat” e tantissimo altro. Avevo 20 firme. I clienti venivano da tutta la regione ed anche dall’estero». “Bimbi Boutique” è un tale obbiettivo centrato che Laura Bensi tre anni dopo raddoppia. «Nel 1973 arriva “Verdemela” in un’appena nata Galleria Sernesi. Mi sono inventata una boutique per ragazze e giovani signore all'insegna di una sofisticata semplicità. Ricordo... avevo la pelletteria di Trussardi... i primissimi pezzi di Fiorucci. Andavo a Parigi e Milano a scegliere le collezioni». Il vento continua a soffiare a favore ed arriva un'altra boutique a Carbonin, vicino Cortina. Sono gli anni in cui nasce il marchio “Laura Bensi”. «Molte signore da tutta Italia in vacanza a Cortina ricercavano il mio gusto, volevano qualcosa di originale e tradizionale visto che i brand più famosi li avrebbero trovati anche nei negozi di casa loro. Ho iniziato così a disegnare modelli di maglieria e camiceria squisitamente al femminile. Avevo un laboratorio in via San Quirino. Quanto lavorava!». L’attività non si ferma. In via Leonardo da Vinci apre “Donna Silvia”, in Galleria Europa “Laura Bensi uomo”, in via Roma “Taglie comode” ed in viale Druso i “Magazzini Bensi”.

Il periodo delle soddisfazioni più grandi? «Durato vent’anni, dal ’70 al ’90. Due decenni vissuti intensamente, puntando ad uno stile non ostentato fatto di forme pulite, attenzione ai dettagli, alta qualità dei tessuti sempre con un occhio attento al costo». La battuta d’arresto di tutto il settore abbigliamento arriva attorno al Duemila. «Si è vero. Ha iniziato a farsi sentire». A gennaio 2002 si passa dalla lira all’euro ed i germanici orfani del marco si fanno molto attenti. «Verissimo. Anche se molti dei miei clienti più cari hanno continuato a venire. Acquistavano borsoni pieni e facevo portare tutto negli alberghi dove alloggiavano». Poi è l’ora delle grandi catene, dei colossi dell’abbigliamento, della moda low cost.

«Non mi sono mai arresa ed ho continuato a fare il mio lavoro puntando sempre su eleganza e bellezza. Ma certo anche la Galleria è andata trasformandosi ed il turn over delle attività è continuo. Un altro mondo rispetto a quello in cui ho iniziato. Credo sia giusto “appendere i pattini al chiodo”». E adesso? «Vacanza in una Spa con Giovanna e Olga. Le collaboratrici che ringrazio. Ed un abbraccio più che affettuoso ai clienti ed a questa città a cui sono grata». V.F.













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