Leitner: «Fuori dal tunnel e al servizio del partito»

Il leader dei Freiheitlichen parteciperà di sicuro alla campagna elettorale Ulli Mair: «Saremmo felici se si ricandidasse ma la scelta spetta solo a lui»



BOLZANO. Sulle prime ha detto solo: «Scusate, stavo dormendo, non capisco...». Erano le 12.30. Ma in Italia, non in California. Laggiù era notte fonda e Pius Leitner risultava ampiamente giustificato. Poi, dopo un paio di secondi si è fatto rispiegare: il tribunale, la sentenza, l'assoluzione in appello. E allora si è commosso al telefono il "pater patriae" dei Freihetlichen: «Che dico? Che mi sono tolto un peso. Il peso più grande della mia vita. Finalmente fuori dal tunnel e col mio onore restituito...". Ora, potrà continuare a godersela la sua vacanza americana. Lui e Elsa, la moglie. Los Angeles, San Francisco, il mare. Un viaggio deciso anche per alleggerirsi il cuore e liberarsi la mente. "Ho voluto dargliela io per prima la notizia" dice Ulli Mair. Lei, la pasionaria blu, prima linea di fronte dei liberali sudtirolesi, occhi di fuoco quando si era trattato di difendere il suo leader. Che invece si era sciolta in lacrime il giorno in cui Leitner, con tutti i suoi intorno, aveva annunciato le dimissioni: "Vado via per non pesare sul partito, per lasciarlo libero di fare politica...". E adesso? "Adesso lavorerò sempre per il partito" dice Pius una volta appresa la notizia dell'assoluzione per la vicenda dei "sex toys", un'ombra lunga sulla sua persona e sulla sua azione politica. Ma l'altro interrogativo è questo: tornerà in consiglio? Lui, dalla California chiede ancora qualche giorno per pensarci. "Torno il 26" annuncia. Ma Ulli Mair ha già chiaro il quadro d'insieme: "Tornare adesso no, non si può. Si è dimesso - dice- e per questa legislatura non resta più nulla da fare. Per la prossima può fare tutto quello che vuole: restare dov'è, ripresentarsi, chiedere a noi, decidere da solo... Io lo sosterrò qualsiasi decisione prenda". Una cosa è certa, non smetterà di fare politica. "E' il nostro Obmann onorario - insiste Ulli - e sicuramente non ci lascerà soli. Non l'ha mai fatto. Un istante dopo aver detto " mi dimetto dal consiglio" ci era già accanto per suggerire soluzioni, fare telefonate, coinvolgere... Per cui se la domanda è: ci aiuterà in campagna elettorale? La risposta è sì". Dunque Pius Leitner sarà, in ogni caso, il Silvio Berlusconi dei Freiheitlichen. Il padre nobile che si carica sulla spalle i giovani, che lancia idee, che mostra la sua faccia. "Una faccia stimata anche fuori dalla cerchia del partito" dicono in molti. E' così. Sua è stata la spinta per la svolta moderata dei liberali sudtirolesi, a marcare nettamente la differenza con Suedtirol Freiheit, i rivali a destra, invariabilmente secessionisti e con continue digressioni nell'estremismo. Invece, tra qualche settimana dovrà decidere se ripresentarsi agli elettori, Pius Leitner. "Lo farà in assoluta autonomia" dice l'Obmann ufficiale, Andreas Leiter. Una "n" di differenza. Ma si sentirà con i suoi perchè ci sono tanti giovani pronti a scendere in campo. Tuttavia Leitner ha ancora un grande seguito. Nelle ultime elezioni ha superato le 36mila preferenze. L'altro "bomber", Ulli Mair, si è fermata a 32mila. Insomma, i voti sono voti. E non è detto che ai Freiheitlichen basti un Pius in panchina, come allenatore per rivincere. Il partito ha 25 e di questi, Leitner ne ha passati 24 come consigliere. E poi, dicono i suoi" un uomo che è stato prima condannato ma poi assolto, che si è dimesso ma lo ha fatto con dignità, può diventare una bandiera...". (p.ca.)













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