BOLZANO

Lingua blu, paura per i bovini altoatesini all'alpeggio nel bellunese

Il veterinario provinciale Paolo Zambotto ha bloccato il rientro dei capi in provincia: "Vanno controllati"



BOLZANO. L’Alto Adige si trova al di fuori della zona delimitata dove si sono verificati focolai di malattia della lingua blu, ma nel territorio confinante del Bellunese sono attualmente all’alpeggio 2837 capi di bestiame (in prevalenza bovini, ma anche pecore) di 354 aziende zootecniche altoatesine, come riferisce il veterinario provinciale Paolo Zambotto.

Oggi (5 settembre), dopo la pubblicazione del dispositivo del dirigente del Ministero della salute per bloccare la diffusione della malattia in Veneto, Zambotto ha inviato una circolare a tutti i veterinari altoatesini, alle associazioni zootecniche e allevatori per comunicare il blocco dello spostamento degli animali (bovini, ovini e caprini) dalla zona colpita, ossia le Province di Belluno e Treviso.

Gli animali di provenienza altoatesina che al momento sono all’alpeggio nel Bellunese non possono pertanto fare rientro nelle stalle dei proprietari. Devono infatti essere sottoposti ad esami specifici prima di dare via libera al ritorno in Alto Adige. "Finora siamo sempre riusciti a mantenere la nostra provincia immune da questa malattia", sotolinea Zambotto. La lingua blu, conosciuta anche come Blue Tongue, è una malattia infettiva dei ruminanti, non contagiosa e che non colpisce l’uomo, trasmessa dalla puntura di alcuni insetti. Il nome deriva dalla cianosi della mucosa linguale osservata negli animali colpiti in modo più grave.













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