«Logorarmi? Difficile farlo con un alpinista» 

Caramaschi: «Attacchi Svp così gratuiti che mi chiedo perché» 


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La Svp discuterà lunedì dell’«affaire» Caramaschi, il sindaco preso di mira dal capogruppo comunale Sebastian Seehauser e dall’Obmann cittadino Dieter Steger, accusato di «non collaborare abbastanza con il vicesindaco Baur», altrimenti detto, «di avere la tendenza a fare tutto da solo». Sul maxi progetto dell’areale ferroviario, in particolare. Il resto della maggioranza difende il sindaco con foga, «una fortuna averlo». Il Pd ha chiesto un incontro chiarificatore alla Svp. «La settimana prossima mi vedrò con Seehauser», fa sapere il segretario Alessandro Huber. Così Caramaschi sulla vicenda.

Sindaco, ha capito cosa sta succedendo?

«Sono appena uscito dalla commissione Bilancio. La città è sana, senza debiti. Sono sincero, non ho capito nulla di quello che è successo. Non vorrei che fosse tutto un malinteso, chiamiamolo così, sul fatto che ho detto di considerarmi il sindaco di tutti, italiani e tedeschi, come Baur è il vicesindaco di tutti. Forse qualcuno nella Svp pensa che il vicesindaco sia il sindaco del gruppo tedesco, ha temuto che stessi commettendo una invasione di campo. È una corrente di pensiero che ha dominato per molti anni, ma è tempo di portare avanti le lancette. Con Christoph Baur ieri (giovedì, ndr) abbiamo lavorato per un paio di ore sui tributi, insieme ai funzionari. Del resto non abbiamo parlato».

Niente?

«In questi giorni ho parlato più volte con Werner Frick (l’ex assessore provinciale, segretario particolare di Baur, ndr)».

La Svp sta iniziando la manovra di sganciamento dal centrosinistra? Pensa che il suo caso sia strumentale, che vogliano logorarla?

«Vado in montagna, sono abituato alla fatica e alle difficoltà. Ci vuole molto per logorarmi. Farebbero prima a togliermi la fiducia. L’ho chiesto direttamente a Frick».

Risposta?

«Mi ha assicurato che l’ultima cosa che vogliono è la crisi in Comune. Torna sempre il concetto che vogliono la valorizzazione del vice, ma dipende anche da lui».

Più che alla politica, forse conviene pensare ai soldi. Con la Provincia siete ai passaggi finali sull’accordo di programma per l’areale ferroviario, un progetto da 1,3 miliardi. Nella Svp si muovono faglie diverse e lei è solo un effetto collaterale?

«Ho chiesto anche questo a Frick: mi assicura che vogliono chiudere, che non c’è la volontà di ostacolare il progetto. Se me lo assicurano, mi fido. Baur è critico su certi passaggi, come lo sono io e se ne discute. Stiamo lavorando tutti insieme, la Provincia, il city manager Andrea Zeppa, io e Baur. Il vicesindaco è informato di tutto, Zeppa gira a me e a Baur tutte le mail. Se ho detto che non mi servono angeli custodi, dopo le polemiche sul mancato invito di Kompatscher a Baur, è perché non dobbiamo sempre andare insieme da tutte le parti. Scusate se è poco, dall’ultimo incontro, quello famigerato, ho portato a casa la garanzia che la piscina e il centro culturale saranno interamente a carico dell’investitore. Mi sono stufato di pensare a questa storia».

La Svp si aspetta un chiarimento.

«Prima mi tirano le pietre, poi vogliono un chiarimento. Non voglio buttare benzina sul fuoco, ma certe parole mi hanno fatto male, tanto sono ingiuste. Sto provando a dare una accelerata alla città. Capisco che ci siano le elezioni, ma sono fuori strada, se pensano di prendere un po’ di voti inventando in me un nemico italiano».

Ieri la solidarietà del vicepresidente Christian Tommasini: «Difendo e sostengo il sindaco Caramaschi. L’areale ferroviario, così come gli altri progetti su cui è impegnata l’amministrazione cittadina, sono strategici per tutti e vedono il sostegno mio e della giunta provinciale. Sono convinto che tutti tengano molto a questi progetti: se non fosse così meglio dirlo chiaramente e assumersene la responsabilità».

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