Maltempo, chiesto l’accesso al Fondo di solidarietà Ue 

L’onorevole Dorfmann porta la questione all’assemblea plenaria di Strasburgo La stima: «A ricognizioni non ancora terminate, un miliardo di euro di danni»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Alluvione, Dorfmann porta la questione a Strasburgo e per l’Alto Adige chiede l’attivazione del Fondo di solidarietà dell’Unione europea.

La questione dell’alluvione che ha colpito il nord Italia è arrivata sui tavoli comunitari: a descrivere la situazione e a chiedere con urgenza un intervento da parte dell’Unione europea è stato l’europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann (Svp), nel corso del suo intervento a Strasburgo in occasione della seduta plenaria.

«Nel corso del mio intervento - spiega Dorfmann - ho illustrato ai colleghi i danni enormi che l’alluvione ha causato in Trentino, Alto Adige e nel Bellunese. La settimana scorsa, nelle prime ore dopo il disastro, mi ero subito attivato per portare la questione nel dibattito della plenaria di questi giorni».

«È necessaria l’attivazione del fondo di solidarietà», sostiene Dorfmann.

Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea è nato nel 2002 per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all’interno del territorio dell’Unione. In questi sedici anni, è stato utilizzato ottanta volte in risposta a catastrofi naturali come inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste e siccità. Finora sono stati erogati oltre cinque miliardi di euro a favore di ventiquattro paesi europei: diversi gli interventi in Italia, dai terremoti di Molise, Abruzzo ed Emilia-Romagna alle alluvioni del 2010 in Veneto e altre catastrofi, per un totale di oltre 2,5 miliardi di euro di aiuti sul territorio nazionale.

«In un momento - prosegue Dorfmann - nel quale una parte della politica italiana vede e dipinge l’Unione europea solamente come grigia burocrazia, vincoli economici e intrusioni nelle attività dello Stato, penso sia importante ribadire il ruolo dell’Unione come sistema solidale che avvicina i popoli, sostenendoli nelle difficoltà. Ritengo che sia indispensabile e fondamentale una mobilitazione europea a seguito di questa alluvione. È stato messo a dura prova un intero territorio, difficile, ma prezioso a livello economico, turistico e sociale».

I cittadini, conclude Dorfmann, «non hanno perso tempo e fin da subito si sono messi al lavoro, ma questo non vuol dire che le istituzioni debbano stare a guardare». Servono fondi - «già si parla di oltre un miliardo di euro di danni ancor prima di aver ultimato le ricognizioni», e servono presto.

«Il mio intervento davanti agli europarlamentari di tutta l’Unione puntava proprio a questo: a far capire l’urgenza e la necessità di interventi a sostegno di una popolazione e di un territorio che stanno lottando per tornare in fretta alla normalità».

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