a caccia dell’impresa

Manaslu: Moro e Lunger sono saliti al campo base

BOLZANO. «Neve, neve e ancora neve. Pazzesca la quantità che è scesa». Parla così sul sito di montagna.tv Simone Moro, 47 anni, il più forte alpinista italiano dei nostri giorni, originario di...



BOLZANO. «Neve, neve e ancora neve. Pazzesca la quantità che è scesa». Parla così sul sito di montagna.tv Simone Moro, 47 anni, il più forte alpinista italiano dei nostri giorni, originario di Bergamo ma bolzanino d’adozione - abita in via Rio Molino con la moglie Barbara Zwerger, quotata atleta nell'arrampicata sportiva, e il figlioletto Jonas - che il 17 febbraio è arrivato al campo base del Manaslu insieme a Tamara Lunger, 28 anni di San Valentino in Campo (Cornedo), che nell’agosto dello scorso anno ha conquistato il K2 senza ossigeno. La forte alpinista altoatesina appena rientrata a casa aveva detto: «Il mio sogno? Tornare su un 8.000». E a distanza di pochi mesi è arrivata la chiamata di Moro.

Obiettivo duplice: la spedizione non si "limiterà" a puntare alla vetta del Manaslu (8.163 metri), ma in programma c’è anche l'East Pinnacle, il pilastro di 7992 metri che si staglia all'orizzonte proprio accanto alla cima affilata dell’ottomila nepalese.

Moro e Lunger con l’elicottero sono saliti velocemente raggiungendo la base del Manaslu, dove mercoledì, nonostante la forte nevicata, li hanno raggiunti il cuoco e l’aiuto cuoco. «Ci sono almeno 2 metri e mezzo di neve», racconta lo stesso Moro in uno dei video che ha realizzato e già inviato dal campo base. Ieri il tempo è migliorato e stando agli ultimi aggiornamenti finalmente splende il sole, pertanto il piccolo team dovrebbe poter proseguire le operazioni di allestimento del campo base.

«Appena il meteo lo consentirà – scrive Moro sul suo blog sul sito della Gazzetta dello sport -, dovremo far volare nuovamente l’elicottero per viaggi “shuttles”, in modo da avere qui finalmente tutto il necessario alla nostra spedizione. In ogni caso, non c’è fretta, perché, con tutta questa neve in parete, dovremo avere molta pazienza prima di muoverci». I due alpinisti hanno una trentina di giorni per compiere l’impresa. Non molti quando bisogna fare il conto con il meteo e con i rischi ad esso collegati: inutile dire che abbondanti nevicate sono anche sinonimo di alto rischio di valanghe. Appena dunque arriverà il bel tempo Moro e Lunger dovranno dare il massimo per sfruttare al meglio quella che a certe quote è solo una breve parentesi. Il 21 marzo finisce la stagione invernale. Se la coppia centrerà l’ambizioso obiettivo, questa sarebbe la prima salita del Manaslu effettuata completamente d'inverno, visto che la prima invernale firmata dai polacchi Maciej Berbeka e Ryszard Gajewski si è conclusa il 12 gennaio 1984, ma arrivò al campo base il 2 dicembre e il 21 dicembre (primo giorno d'inverno) era già al campo 3.

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