Marasca, a ottant’anni in parete per il presepe

Da 10 anni si arrampica per 40 metri sul Virgolo e non ha intenzione di smettere «Andrò avanti almeno fino a 90: farò di tutto per coltivare questa passione»


di Alan Conti


BOLZANO. “Lo scriva per bene: ho 80 anni. Compiuti, pieni e con nessuna voglia di smettere di arrampicarmi sulla mia parete”. Lino Marasca è un concentrato di entusiasmo nel raccontare il suo modo tutto particolare di vivere il Natale da dieci anni a questa parte: legato a un presepe speciale e appeso da sempre alla sua passione per la roccia. E' un decennio, infatti, che Lino a dicembre si arrampica su una parete di 40 metri sospesa nella zona del Virgolo e, con le corde, allestisce la sua personalissima Natività. Si tratta di una Madonna, San Giuseppe, Bambino Gesù, pecorelle, angelo e stella cometa realizzate in polistirolo con armate di legno e rivestite di carta stagnola. “Già, perchè devono luccicare alla luce del sole”. L'elemento non è secondario perchè il presepe si scorge molto bene da buona parte del quartiere Oltrisarco-Aslago, ma anche dalla Zona Industriale e da diversi punti negli altri rioni della città. Quel che fa specie, però, è che tutto viene realizzato direttamente da Marasca: dalle figure alla loro installazione. “Durante l'anno ogni tanto mi dedico per hobby alla realizzazione di qualche nuovo personaggio. Mi piace e mi diverte far crescere questo mio presepe. All'inizio c'erano solo i personaggi principali, poi sono arrivati anche l'angelo e le pecorelle. Tutto incorniciato dalla loro capanna”. Durante l'avvento, poi, Marasca si occupa di portarli in parete. “Salgo lungo il sentiero, mi arrampisco su alcune rocce e poi mi calo per circa 20 metri, esattamente a metà. Qui sollevo con delle corde le figure, le posiziono, le aggancio e poi scendo. Ci vorrà più di un'ora per ogni singolo personaggio, ma vale davvero la pena”.

La passione per l'arrampicata, insomma, sembra non abbandonare mai questo bolzanino doc di Oltrisarco. "Questa è una palestra di roccia naturale e non ci sono solo io che mi arrampico. Tanti giovani che vogliono fare esperienza decidono di dedicarci qualche ora, spesso ci troviamo tutti assieme e non ci sono differenze generazionali. Quel che conta è la voglia comune. Mai, però, sottovalutare il pericolo della natura e le insidie della parete. Non si scherza. La roccia è di porfido e non è come una massa calcarea: non ci sono facili appigli". Se non c'è differenza d'età nella passione qualcosa in più si nasconde nella tecnica. "Io, ovviamente, sono della vecchia scuola. Oggi i giovani sono abituati ad avere più split già pronti, io sono più per il mazzotto e picchetto. Ciascuno, però, porta la sua esperienza o la sua visione e questo è un mix positivo". Durante i mesi lontani dal Natale, comunque, Marasca non lascia la parete sguarnita. "No, assolutamente. Di solito lascio appeso un Cristo che benedica tutta la roccia. Quando monto il presepe, tuttavia, lo rimuovo perché sarebbe un controsenso averlo lì se deve ancora nascere" e ride. Ci si dimentica della sua età, sarebbe anche un complimento non fosse che a Lino preme insistere e rilanciare. “Ho 80 anni, ma ho voglia di trasmettere lo spirito di inseguire le proprie passioni, sempre e comunque. Io ho intenzione di andare avanti fino a 90 anni con la costruzione del mio presepe e con la voglia di coinvolgere tutta la città inquesto mio piccolo gesto”.

Imparare a crederci sempre con tutte le forze: c’è una Natività che lo ricorda sospesa su Bolzano.

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