Mattarella all’ex lager, sopralluogo del Quirinale 

Il 23 novembre. Si prepara la visita del presidente con Van der Bellen in Alto Adige Caramaschi: «Averli al memoriale sarebbe un simbolo della reazione all’antisemitismo»


Francesca Gonzato


Bolzano. I presidenti Mattarella e Van der Bellen al memoriale del lager: la visita non potrebbe arrivare in un momento più necessario. «L’antisemitismo è di nuovo tra noi, a voce alta, con episodi pesanti, non come fenomeno residuale. È incredibile dirlo, ma essere sconvolti e indignati non basta. Bisogna agire, tutti noi», per questo il sindaco Renzo Caramaschi aspetta con ansia l’occasione per accogliere il 23 novembre i presidenti di Italia e Austria in via Resia, dove è stata appena illuminata la nuova installazione con i nomi dei prigionieri del lager.

Il presidente Arno Kompatscher, con Caramaschi al proprio fianco, ha chiesto a Sergio Mattarella e Alexander Van der Bellen di affiancare la tappa di Bolzano alla cerimonia di Castel Tirolo, che ricorderà i 50 anni del primo via libera al «Pacchetto» di norme del secondo Statuto di autonomia (la famosa notte del congresso della Svp che vide Magnago vittorioso sul gruppo dei contrari).

L’organizzazione

La conferma ufficiale della visita a Bolzano non è ancora arrivata, ma questa settimana l’organizzazione entrerà nella fase più delicata. Come accade sempre in queste occasioni, dopo i contatti telefonici tra gli uffici, si muoverà lo staff addetto al cerimoniale del Quirinale, per studiare sul campo la visita del presidente dal punto di vista dell’organizzazione e della sicurezza. Verrà valutato dunque anche il percorso lungo il muro del lager. L’ipotesi di massima vede i due presidenti recarsi al memoriale rientrando da Castel Tirolo, ma non è escluso che la visita venga prevista al loro arrivo in Alto Adige, per poi proseguire verso Merano. «Sarebbe molto bello averli con noi nel pomeriggio, quando l’opera si illumina e rende al meglio», spiega Caramaschi.

Intanto gli operai dovranno tornare al memoriale per risolvere il problema segnalato nei giorni scorsi: l’installazione sporcata dalla pioggia mista a polvere. «Il muro di vetro è stato pulito già sabato. Verrà montato un profilo metallico sulla parte superiore per proteggere la facciata con i nomi», anticipa il sindaco.

Il significato della visita

Sia Mattarella che Van der Bellen si sarebbero dichiarati colpiti dal lavoro sul lager effettuato da Bolzano. Caramaschi anticipa: «Avere i due Capi di Stato sarebbe eccezionale: i rappresentati di due popoli che hanno vissuto nazismo e fascismo lancerebbero qui un segnale di ripudio dell’odio e dell’antisemitismo. È una azione che dobbiamo fare al di sopra delle appartenenze politiche o etniche, perché il fascismo di ritorno non consente distinguo: o si è umani o non lo si è. Cosa altro dobbiamo pensare, quando alla senatrice Segre viene affidata una scorta per proteggerla dalle minacce?». Il mondo di area tedesca ha saputo fare i conti con il proprio passato, ricorda Caramaschi, «noi italiani non abbiamo fatto abbastanza. Il regime fascista varò le leggi razziali, questa macchia non l’abbiamo ancora risolta».

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