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Merano, apre il ristorante dei profughi

Con i fondi del Ministero verrà aperto un locale africano. Lo gestirà una coop e offrirà occupazione temporanea



MERANO. Un ristorante “africano” in città per agevolare l’integrazione non solo dei profughi ospitati a Merano, ma anche degli immigrati “tradizionali” che faticano a trovare lavoro, a formarsi professionalmente e a socializzare. È un progetto che sta per decollare, assieme ad altri interventi promossi dall’assessore Andrea Rossi.

All’inizio del 2017 il Ministero dell’Interno ha voluto premiare quei comuni virtuosi che hanno accolto richiedenti asilo sul proprio territorio. Istituito un fondo nazionale apposito, ha destinato una cifra fino a 500 euro per ogni profugo ospitato sul territorio comunale. Merano si è vista riconoscere così una cifra di 57 mila euro, destinata dalla giunta a progetti che agevolassero percorsi di integrazione. I primi tre sono stati già improntati e per essi l’assessorato all’integrazione ha stabilito anche i relativi finanziamenti. Il primo riguarda il mondo del lavoro. Il secondo è un intervento in ambito sociale. Il terzo infine si concentra sul mondo giovanile.

Con 15 mila euro il Comune cofinanzia, accanto alla Provincia e alla Raiffeisenkasse, l’imminente apertura, da parte di una cooperativa sociale locale, di un ristorante di cucina africana nella nostra città. Un’occasione non solo di aumentare la varietà dell’offerta gastronomica di Merano, già ricca in sé, ma soprattutto di dare opportunità di lavoro a immigrati tradizionali e a richiedenti asilo della struttura presso la stazione ferroviaria. Accanto a personale fisso, infatti, ci sarà spazio per percorsi di lavoro a tempo determinato per chi è in attesa del riconoscimento di rifugiato. Il lavoro è strumento fondamentale nei processi di integrazione e di autonomia: il ristorante sarà così luogo di apprendimento professionale e insieme di socializzazione.

Il secondo progetto si concretizza a partire dal prossimo mese di settembre: un incarico, anche qui per una cifra di 15 mila euro, agli Streetworker dello Jugenddienst di Merano per un periodo di almeno sei mesi. Scopo dell’incarico: il monitoraggio e le prime misure di intervento in tutte quelle situazioni di difficoltà e di attrito che coinvolgono ragazzi di origine straniera e che li vedono purtroppo protagonisti in spazi pubblici cittadini: parchi gioco, giardini, passeggiate. Un team degli Streetworker di pronto e continuo intervento, composto anche da persone con background migratorio, sarà presente a rotazione in quelle situazioni che gli stessi cittadini hanno già via via segnalato. Un intervento non di ordine pubblico, ma di dissuasione e recupero attraverso il colloquio e la relazione nello stile degli Streetworker.

Terzo progetto: un concorso di idee riservato ai centri giovani e alle associazioni che si occupano specificamente di giovani nella nostra città. Anche in questo caso si tratta di un investimento di poco più di 15 mila euro, spalmato tuttavia su un’attività triennale che sappia coinvolgere e rendere attivi e protagonisti, accanto ai nostri ragazzi, anche coloro che hanno origine straniera. Ai centri giovani e alle associazioni del settore il Comune chiede uno sforzo ideativo e originale per un progetto continuato nel tempo. Il premio per il progetto più convincente non sarà un contributo, ma anche in questo caso un vero e proprio incarico finalizzato alla sua realizzazione.

Tutti e tre i progetti, necessariamente dedicati al tema dell’integrazione, intendono premiare quelle realtà cittadine e locali che già si occupano di questo tema. L’impegno si rinnoverà anche l’anno prossimo, visto che il ministero ha confermato il fondo per i Comuni anche per il 2018.













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