Merano, città di cura location perfetta per lo Yoga Festival

Un evento internazionale di richiamo europeo La tre giorni si concluderà questa sera al Kursaal


di Gigi Bortoli


MERANO. L’anno scorso la prima edizione dello “Yoga Festival” in riva al Passirio ha spazzato via i dubbi e le perplessità su questo genere di iniziative, la seconda edizione, che si concluderà stasera alle 20.30 al Kursaal, conferma che qui lo yoga ha trovato il suo ambito adeguato. È la stessa ideatrice e coordinatrice Sabrina Grifeo di Associazione Artè (col supporto dell’Azienda di soggiorno e il patrocinio del Comune) a confermare il successo della location. «Merano – assicura – è la città ideale così come il Kurhaus stesso. L’idea che mi ha guidata in quest’avventura è stata proprio quella di cogliere nella città, con la sua tradizione di centro di cura e benessere, il luogo ideale per puntare a ricreare quel clima di fine Ottocento e primo Novecento attraverso la cultura yoga in tutte le sue sfaccettature, facendone un momento di richiamo europeo poiché la manifestazione è di carattere internazionale. Per le prossime edizioni, considerando il contesto specifico di questo territorio, la mia ambizione sarebbe quella di marcare ancora di più la realtà yoga rappresentata da Austria e Germania, già presenti quest’anno».

La scelta. Filo conduttore di quest’edizione è il Green Yoga, non soltanto una pratica che si vive all’esterno, nella natura, ma soprattutto una pratica di consapevolezza delle risorse umane positive. Quel che emerge, in questo senso, è che mentre la crisi dei valori cresce, la pratica dello yoga sempre più si diffonde e diventa uno strumento essenziale nella gestione delle “emergenze”, perché sostiene la parte più sensibile dell’essere umano.

«La nostra idea - conclude Grifeo - con questa manifestazione, è quella di far conoscere lo yoga oltre la schiera di chi lo pratica, a tutta la popolazione. La pratica yoga nutre il rapporto sano corpo-mente e apporta una visione lucida della realtà, coltivando una energia efficace per affrontare i problemi che minacciano il nostro mondo interno ed esterno. Attraverso questa pratica di “risveglio” si riesce a mantenere la connessione con la vita. Prendersi cura di noi stessi vuol dire prendersi cura del nostro pianeta!».

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