Migranti, rischio braccio di ferro tra Bolzano e Trento
BOLZANO. Centri di identificazione ed espulsione e distribuzione dei richiedenti asilo. Sarà un vertice caldo, quello di mercoledì nella Conferenza Stato-Regioni, tra il ministro Marco Minniti e i...
BOLZANO. Centri di identificazione ed espulsione e distribuzione dei richiedenti asilo. Sarà un vertice caldo, quello di mercoledì nella Conferenza Stato-Regioni, tra il ministro Marco Minniti e i governatori. Se al momento resta ancora un «giallo» l’ipotesi un Cie regionale collocato nell’ex poligono militare a Roveré della Luna (un terzo del territorio a Salorno), il governatore trentino Ugo Rossi è intenzionato a ottenere chiarimenti anche su un altro punto delicato, quello della ripartizione dei profughi. «Vogliamo capire bene quale sarà la proposta sui metodi di calcolo per la distribuzione dei richiedenti asilo». Il rischio è un braccio di ferro tra Bolzano e Trento. I sindaci italiani hanno avanzato una nuova proposta di ripartizione: un numero fisso, 6 profughi, per ogni Comune sotto i 2 mila abitanti, e 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti per i Comuni con popolazione superiore. Il dubbio della Provincia di Trento, è che ciò la possa penalizzare rispetto a Bolzano: la prima provincia ha 178 Comuni contro i 116 altoatesini. Così Kompatscher sul Cie: «Mercoledì sapremo “se” serve un Cie. Solo in quel caso ci sarebbe bisogno di individuare un sito, in un dialogo con il governo ispirato ad una leale collaborazione e senza imposizioni».