Multe non pagate Centinaia i processi 

La procura generale in corte d’appello subissata di fascicoli Le contravvenzioni in ambito Ue ignorate finiscono in penale


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Attenzione. Chi incappa in una multa per violazione del codice della strada all’esterno non ha più la possibilità di ignorare la richiesta di pagamento pensando di non dover affrontare conseguenze dirette. In altre parole, per chi era abituato a non ottemperare ad una sanzione amministrativa contestata all’estero per violazione del codice della strada, la... pacchia è finita. Da qualche mese la Procura generale presso la Corte d’appello di Bolzano è alle prese con la registrazione a ruolo di una serie impressionante di procedimenti penali riguardanti per l’appunto sanzioni contestate ad automobilisti altoatesini all’estero, nell’ambito dell’Unione Europea. A far scattare il classico giro di vite è stato un accordo raggiunto a livello europeo e ratificato recentemente dal governo italiano. L’accordo di reciprocità riguarda sanzioni per eccesso di velocità, uso di telefono cellulare alla guida, mancato uso della cintura di sicurezza, mancato uso del casco, mancato arresto a semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, circolazione su corsia vietata. In questi casi la sanzione inviata per posta all’automobilista italiano, se non è seguita dal pagamento della sanzione, viene trasmessa alla Procura generale presso la Corte d’appello (ove risiede l’automobilista) che deve procedere secondo il protocollo previsto per il riconoscimento delle sentenze straniere. Si parla di “riconoscimento di sentenza” perchè la procedura vale anche per pene pecuniarie da sentenza penale. In Italia questa procedura prevede un’udienza davanti alla Corte d’appello in occasione della quale l’automobilista contravvenzionato deve essere difeso da un avvocato. Se non vi è la nomina di un legale di fiducia (con evidenti costi ben oltre il valore della contravvenzione), il presidente della Corte d’appello deve procedere alla nomina di un avvocato d’ufficio. L’intera questione deve essere trattata come procedimento penale e non può che concludersi con il riconoscimento della sanzione inflitta all’estero (a meno che l’interessato non dimostri che si tratti di un clamoroso errore) con riscossione della pena pecuniaria. In poche settimane nella cancelleria della corte d’appello di Bolzano sono stati depositati centinaia di provvedimenti per multe non pagate da automobilisti altoatesini che pensavano di poter ignorare la contravvenzione come accadeva sino a poco tempo fa. Ora la musica è cambiata. Il consiglio del procuratore generale Markus Mayr è di pagare le contravvenzioni straniere emesse da Stati membri dell’Unione europea per evitare inevitabili costi molto più pesanti in sede processuale .

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità