Multe salate per i fungaioli
È di 208mila euro il totale delle sanzioni comminate agli altoatesini
BOLZANO. Con 208.267 euro ci si compra verosimilmente una fornitura di funghi per svariate stagioni. Sicuramente una cifra sufficiente a levarsi la voglia. Stavolta, però, il bosco ha presentato il suo conto senza concedere nulla in cambio perchè si tratta del totale che i fungaioli irregolari hanno dovuto pagare dopo essere stati sanzionati. O meglio: quello che avrebbero dovuto pagare perchè non tutti sono stati così rapidi nel sanare la propria posizione. Sono ben 192, infatti, le multe ancora inevase dal 2013. I provvedimenti totali, invece, sono 666 sommando tutte le infrazioni collegate.
Sono questi i dati pubblicato dall’assessorato provinciale competente gestito da Arnold Schuler dopo una specifica e dettagliata interrogazione presentata in consiglio provinciale da Walter Blaas dei Freiheitlichen. A pizzicare i cittadini che si sono avventurati nei boschi senza pagare e ottenere l’autorizzazione preliminare è stato, chiaramente, il personale delle guardie forestali. Una quota totale tutto sommato considerevole, a dimostrazione che il territorio naturale altoatesino è ben pattugliato.
Tra gli interrogativi di Blaas, comunque, spuntano diverse caratteristiche di interesse. I permessi straordinari rilasciati dagli uffici competenti, per esempio, sono 197 nel 2013 (in verticale aumento rispetto ai 130 del 2009, ma anche ai 159 del 2012) e sono finiti principalmente nelle mani di associazioni e personale di servizio. Nel dettaglio ne hanno beneficiato l’associazione Bresadola, i distretti sanitari, il Gruppo Micologico e Naturalistico di Laives, l’università di Innsbruck, l’Associazione Nazionale Carabinieri, due responsabili delle stazioni forestali, l’ufficio per il personale legato alla tutela della salute e il consorzio delle scuole superiori in lingua tedesca dell’Alto Adige.
Curiosa, invece, la radiografia della dotazione in armi del personale deputato al controllo. A disposizione dei forestali, infatti, ci sono ben 249 pistole che possono essere usate per difesa da eventuali situazioni di pericolo principalmente collegate ad eventuali attacchi di animali selvatici.
I 208mila euro raccolti con le sanzioni, comunque, non sono vincolati a uno specifico utilizzo da parte dell’amministrazione. La domanda sulla loro destinazione, così, rimane inevasa: « Non essendoci disposizioni precise - chiude Schuler - non possiamo affermare con esattezza dove e come siano stati investiti nel bilancio provinciale».
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