Muore schiacciato nello schianto fra Tir 

Vittima un 48enne albanese: la cabina del suo camion si è accartocciata nella morsa fra il carico e un altro mezzo sull’A22



BOLZANO. Ancora un tamponamento sull’A22. Ancora mezzi pesanti coinvolti. Ancora un morto. Dopo il terribile schianto del 27 ottobre, poco a sud di Trento, che costò la vita alle due pattinatrici piemontesi Gioia Virginia Casciani, di 9 anni, e Ginevra Barra Bajetto, la cugina di 17, rimaste schiacciate nell’auto che doveva riportarle a casa ma finita per incastrarsi sotto il cassone di un tir, ieri il copione si è ripetuto. Stessa carreggiata, quella sud, stesso esito tragico, ma questa volta i veicoli coinvolti erano entrambi degli autoarticolati: bisonti della strada che solitamente hanno la meglio negli impatti con le vetture, ma che si rivelano “fragili” quando impattano fra di loro. Lo dimostra il modo in cui si sono deformate le lamiere della cabina del trattore stradale Scania con targa tedesca che ieri mattina, attorno alle 7.45, è rimasta accartocciata nella tenaglia formata dalla parte posteriore del mezzo che lo precedeva e dal proprio carico spinto in avanti dalla forza cinetica. Il camionista è morto sul colpo: si tratta di Edmond Boci, 48 anni, albanese residente in Germania, a Neustadt an der Weinstraße, in Renania.

Il violentissimo impatto è avvenuto al chilometro 131, nei pressi del ponte dei Vodi, sotto il cavalcavia della provinciale 235 dell’Interporto. Illeso il conducente del semirimorchio che si trovava davanti, un 53enne della Repubblica Ceca. Dai primi accertamenti compiuti dalla Sottosezione autostradale della Polstrada di Trento, sembra che quest’ultimo procedesse a velocità regolare, mentre quello che gli è finito addosso non avrebbe lasciato tracce di frenata. Uno scenario compatibile con l’ipotesi della distrazione fatale o del malore, anche se non si può escludere a priori quella del guasto meccanico. Il comandante della Polstrada di Trento Giansante Tognarelli invita a «tenere sempre le distanze di sicurezza, che sono fondamentali, soprattutto in ambito autostradale: se il mezzo davanti rallenta per i motivi più svariati, quello che sta dietro deve essere sempre in grado di arrestarsi in tempo».

Sul posto sono intervenuti anche l’elisoccorso e due ambulanze del 118 Trentino Emergenza, oltre ai vigili del fuoco permanenti con due mezzi per il polisoccorso e l’autogru per rimuovere i due autoarticolati. In supporto anche i volontari di San Michele all’Adige.

La carreggiata sud è rimasta chiusa per oltre un’ora (fino alle 8.55) e il traffico fatto defluire sulla statale del Brennero dal casello di San Michele all’Adige. Poi è stata aperta la sola corsia di sorpasso per consentire che i soccorritori completassero il proprio lavoro. Il ripristino di entrambe le corsie è stato possibile solo alle 10.45, tre ore dopo il sinistro. Si è formata una coda che nel caso delle vetture ha superato i 4 chilometri, ma è stata molto più lunga per i mezzi pesanti, assai più numerosi e sottoposti a divieto di sorpasso.(l.m.)













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