«Nessun favore per Villa Marchetti»

Karl Zeller, uno dei proprietari dell'edificio, difende il risanamento in corso



 MERANO. «Altro che favoritismi, tempi rapidi e interventi pesanti sul terreno attorno alla villa. A Villa Marchetti stiamo completando un'opera di risanamento edilizio e di rispetto dell'ambiente che ha pochi paragoni in città». L'onorevole Karl Zeller, uno dei proprietari della villa di via Galilei, non ci sta affatto a passare per colui che scava dentro Monte Benedetto e rovina il paesaggio. «È successo esattamente il contrario».  Onorevole, i vicini forse si sono spaventati per lo scavo nella roccia che state effettuando in questi giorni.  «Non stiamo scavando sotto la villa, ma a lato. Ma le posso anche dire che tutti i vicini sono stati informati con anticipo dei lavori che avremmo svolto. Non capisco ora chi si preoccupa. Quello che dovevamo fare era noto. Ma abbiamo fatto anche di più».  Cosa intende?  «Abbiamo investito dei quattrini per fare delle misurazioni nelle case confinanti e per vedere se lo scavo, che stiamo facendo per il garage interrato, comporterà dei danni».  Cosa non le piace di questa situazione?  «Che venga capovolta la realtà. Non stiamo scavando sotto la villa, ma a fianco, nel giardino, che poi sarà rinverdito su una base di 80 centimetri di terra. L'ex Palmenhaus non sarà demolito, ma ristrutturato, perché protetto dalle belle arti. E poi non si parli di interventi veloci›.  Ottenere delle autorizzazioni in due mesi in agosto però fa venire qualche dubbio.  «Proprio perché tra i richiedenti la concessione edilizia c'ero anch'io, tutte le carte sono state guardate non una, ma cinque volte. E penso che sia giusto così. I favoritismi sono odiosi. Il progetto per il parcheggio interrato è stato presentato il 26 aprile 2011 e respinto nonostante il benestare dell'ufficio beni architettonici. Il 28 giugno abbiamo presentato un nuovo progetto che teneva conto delle osservazioni della commissione edilizia. La concessione ci è stata rilasciata il 12 ottobre. Parlare di iter veloci dopo quasi sei mesi di esame, mi sembra fuori luogo. In altre situazioni si sarebbe fatta una semplice variante al progetto originario›.  Voi invece avete scelto un'altra strada?  «A noi è stato chiesto un nuovo progetto e un iter separato. Il ritardato rilascio della concessione edilizia per il garage interrato ha comportato che il restauro di villa Marchetti è stato ultimato prima del garage interrato, con più spese e disagi».  Perché un garage interrato e non posti auto in superficie?  «Sembra un lusso, ma per noi è una spesa notevole in più. Lei crede che se avessi potuto realizzare tutti i parcheggi che ci servono in superficie non l'avremmo fatto? Abbiamo scelto questa strada dopo averne parlato con i tecnici del Comune. Salveremo così il verde nel centro città, i muri a secco, detto tra noi una spesa folle, e la vegetazione mediterranea».  In questi giorni state scavando sulla roccia di Monte Benedetto.  «Lo scavo durerà al massimo due settimane. Servirà per creare spazio alle rampe, poi tutto sarà riportato allo stato naturale precedente lo scavo».  Onorevole Zeller, perché proprio villa Marchetti?  «È una delle ville storiche di Merano. In pochi sanno che il parcheggio della cantina sociale di Lagundo una volta era un grande giardino floreale. Lo visitò anche l'imperatore Franz Josef. L'attuale Seven era la rivendita di vini della famiglia Marchetti sotto i Portici. Il Palmenhaus era la serra dove in inverno tenevano le piante tropicali. Venne costruito alla fine del 900».  In questi giorni al Palmenhaus sono in azione i martelli pneumatici.  «Sì, ma non per demolirlo. Lo ristruttureremo nel rispetto delle prescrizioni dell'ufficio beni architettonici e creeremo un appartamento da 150 metri. Non si può demolire, operazione che ci avrebbe risparmiato costi, perché è sotto tutela. Per anni abbiamo sentito i cittadini che percorrono la passeggiata lamentarsi di quella bruttura».  Ha mai pensato di lasciarlo così abbandonato?  «Abbiamo deciso di intervenire anche sul Palmenhaus perché non volevo avere un rudere vicino alla villa tornata all'antico splendore. Per farlo abbiamo dovuto preventivamente puntellare la roccia. Se fosse crollato con i lavori qualcuno chissà cosa avrebbe pensato. Ho un debole per gli edifici sotto tutela come ho dimostrato col risanamento della la mia casa a Maia Alta. Da amante della storia e della cultura di Merano non vorrei passare al ruolo di sfregiatore, sarebbe assurdo e ridicolo».

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