BRESSANONE

Niente funivia per la Plose: i brissinesi scelgono il bus

L'affluenza definitiva al 58,6%. I voti: 5010 per il bus, 4260 alla funivia e 700 per lasciare tutto così com'è


di Fausto Da Deppo


BRESSANONE. La traiettoria del referendum sulla funivia della Plose va a sbattere contro il rifiuto dei brissinesi, ma lo scarto con in favorevoli è veramente risicato. E così dei tre quesiti, vince quello per chiedere il potenziamento degli autobus, e non la realizzazione dell'impianto a fune con partenza dalla stazione ferroviaria.

A chiusura dei seggi l'affluenza si ferma al 58,6% degli aventi diritto: e le preferenze si sono divise con 5010 voti (pari al 29.37%) per il potenziamento del servizio bus, 4260 (24.98%) per la funivia e 700 che preferirebbero lasciare le cose come stanno.

Come era iniziata

É il giorno del referendum per Bressanone, la domenica in cui si decide se funivia sarà dalla città alla Plose, precisamente dalla stazione ferroviaria a Sant'Andrea. Si vota dalle 7 alle 18, gli aventi diritto sono circa 17 mila, perché le urne sono aperte anche a sedicenni e diciassettenni, che, se vorranno dire la loro, dovranno presentarsi con un documento di identità e con la specifica lettera che il Comune ha inviato nei giorni scorsi a ciascuno di loro. Per tutti gli altri elettori, la cabina si apre esibendo documento e tessera elettorale. I seggi allestiti per il referendum cittadino sono gli stessi normalmente a disposizione per politiche e amministrative: alle scuole elementari Rosmini, alle Goller, alla media Pacher, alle Waldner, alla scuola di Sant'Andrea, in quelle di Eores, Albes, Scezze, Tiles, Elvas e all'ospedale. Come detto, si può votare fino alle 18, orario che anticipa le tradizionali chiusure dei seggi alle 22 e che, almeno nelle previsioni, dovrebbe consentire uno spoglio rapido e una comunicazione dell'esito della consultazione già nella prima serata, entro le 20- 20.30. Tre le opzioni sul tappeto, corrispondenti ad altrettanti, alternativi impegni da affidare all'amministrazione comunale: realizzare la funivia dalla stazione ferroviaria a Sant'Andrea, migliorare il collegamento bus dalla città alla stazione a valle dell'impianto di risalita a Sant'Andrea, lasciare invariata l'attuale situazione. Vincerà la scelta che, raccogliendo più consensi delle altre, raggiungerà almeno il 25% dei voti dei 17 mila aventi diritto, insomma supererà quota 4.260. Un esito che Bressanone attende con sentimenti ed emozioni diversi, ma comunque intensi, anche molto forti. Il tema della funivia ha animato un lungo dibattito e una campagna combattuta. Dalla strada complicata che ha portato all'accordo in consiglio comunale sul testo del quesito referendario, si è passati in queste ultime settimane al confronto degli antagonisti sul campo, lungo le vie cittadine, un confronto a colpi di stand informativi, propaganda, distribuzione di materiale, fiaccolate e cortei. Il tutto in un'atmosfera che si è via via riscaldata e anche surriscaldata, dove i pareri contrapposti si sono a volte stemperati in battute e più spesso accesi in accuse reciproche. Attorno alla funivia, si sono accumulati argomenti e tesi che hanno chiamato in causa l'impatto ambientale (eccessivo sarebbe quello della funivia per i detrattori del progetto) e lo sviluppo del turismo e dell'economia locale (l'importanza dell'impianto in questo senso è sottolineata dai favorevoli), preoccupazioni degli eventuali, futuri "sorvolati" e rassicurazioni riguardanti il valore dell'investimento e, ovviamente, opposte vedute sull'avvenire da consegnare alla Plose e alle sue strutture. Una scelta, o una serie di scelte, che è stata una battaglia politica e si è allargata alla cittadinanza, qualcuno dice perfino dividendo famiglie e rompendo amicizie, altri sottolineano (pure qui non c'è accordo)animando e vivacizzando la partecipazione popolare a una discussione comunque centrale per la Bressanone che verrà. E, poi, c'è già una sorta di secondo atto, un'apertura di sipario sul dopo referendum. Nel senso che, se vincerà il sì alla funivia sarà un conto e se si affermerà l'ok allo status quo un altro conto, ma se gli elettori dovessero preferire il potenziamento dei bus, ecco che qualcuno ha già fatto un passo avanti, pronto nel caso a rilanciare un progetto funivia con sito di partenza diverso dalla stazione.













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