Nomi, la Finanza acquisiscedocumenti in Provincia

La guardia di finanza si è recata l’altra mattina negli uffici dell’assessore Hans Berger per prelevare documenti sul progetto di digitalizzazione dei sentieri finanziato, tra gli altri, anche dalla Provincia


Francesca Gonzato


BOLZANO. Prosegue l’inchiesta della Corte dei Conti sui cartelli monolingui in montagna, parallela a quella del procuratore Guido Rispoli. La guardia di finanza si è recata l’altra mattina negli uffici dell’assessore Hans Berger per prelevare documenti sul progetto di digitalizzazione dei sentieri finanziato, tra gli altri, anche dalla Provincia.
E’ questo il filone su cui lavora anche il procuratore Guido Rispoli, che vuole accertare l’utilizzo di 500 mila euro all’interno della cifra di 3,8 milioni stanziati dalla Provincia per il progetto di digitalizzazione. Rispoli, che ha definito quel mezzo milione un «tesoretto incontrollato», intende verificare se sono stati spesi per la realizzazione dei cartelli monolingui o effettivamente per il rimborso spese ai volontari, come sostenuto dall’Avs. C’è il dubbio che i volontari avrebbero potuto rinunciare al compenso, lasciando liberi quei 500 mila euro. L’Avs prende posizione. Secondo il presidente Georg Simeoni non esistono zone d’ombra nella rendicontazione.
Da alcune settimane anche la procura della Corte dei Conti ha iniziato un’indagine sull’utilizzo di fondi pubblici da parte dell’Avs, per verificare l’eventuale danno erariale. Gli uffici dell’associazione alpinistica sono stati visitati a inizio giugno. Martedì è toccato all’assessorato provinciale. «Sarà la terza volta che ci viene richiesta documentazione», conferma Berger. E’ stato prelevato materiale attinente alle delibere che hanno accompagnato il progetto della digitalizzazione. «Si tratta di documenti a partire dal 2002-2003», prosegue Berger, «la convenzione era stata sottoscritta all’epoca dall’assessore Frick. Per quanto ne so, è stato un lavoro di rilievo di tutti i sentieri e non mi risulta che i finanziamenti vennero spesi per la segnaletica». A scanso di dubbi però lo stesso Berger ricorda che sono tuttora sospesi i pagamenti «ad associazioni turistiche o alpinistiche collegati alla segnaletica di montagna. Chiediamo che ci venga consegnata documentazione sul rispetto della legalità nell’installazione dei cartelli».
Dopo le strigliate all’associazione alpinistica, il presidente Luis Durnwalder torna a riferire le rassicurazioni ricevute da Simeoni. Così Durnwalder: «Ho chiesto più volte al presidente dell’Avs di dirmi con franchezza se parte dei nostri finanziamenti sono stati utilizzanti per la segnaletica monolingue. Mi ha risposto “nemmeno un centesimo”». Simeoni ricorda la cifra complessiva di 4,8 milioni stanziata per il progetto dei sentieri: «Tutto il nostro materiale è da mesi a disposizione degli investigatori, siamo meravigliati delle insinuazioni della procura». Secondo Simeoni non esiste che «500 mila euro siamo rimasti nelle casse dell’Avs per il finanziamento della segnaletica». Di 4,8 milioni, 3,2 sono andati alla ditta Tuga per la digitalizzazione, 450 mila euro hanno coperto costi di personale Avs in 6 anni, 141 mila sono costi della struttura. A questi 3,8 milioni vanno aggiunti 920 mila euro per 57.500 ore dei volontari a 16 euro all’ora.
Resta aperto il fronte della sostituzione dei cartelli chiesta dal ministro Fitto. Il deputato Giorgio Holzmann (Pdl) è convinto che il ministro andrà fino in fondo nella diffida al presidente Durnwalder, «anche a costo di esercitare i poteri sostitutivi per commissionare la nuova segnaletica». Fitto tra l’altro anche quest’anno trascorrerà le sue ferie estive in Alto Adige. Potrebbe essere organizzato un incontro con i vertici provinciali. Dopo la rottura sulla proposta di accordo del ministero, Berger si dichiara ottimista: «Dovremo trattare ancora».

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