Nuovo carcere, si edifica nel 2019 

Il Tribunale di Roma trova una soluzione per la crisi della Società Condotte


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Una parola in meno e il nuovo carcere riparte. Società italiana Condotte acqua spa diventa società Condotte acqua, una newco, una nuova "compagnia" portata per mano dal tribunale di Roma attraverso il suo percorso post fallimentare di recupero crediti e riacquisizione degli appalti, così che anche il grande progetto alle porte di Bolzano può essere riammesso in agenda. É dal 2015 che aspetta. E ora? "Se il via libera ci sarà formalmente comunicato dai giudici, con la newco ormai in essere nella sostanza, siamo pronti a firmare l’aggiudicazione" dice Thomas Mathà dell’Ufficio appalti della Provincia. Con questa scansione: dopo l’aggiudicazione, definizione del contratto, formalizzazione della procedura di progettazione e infine avvio del cantiere. Anno di costruzione: 2019. Sarà, con queste premesse, la prima grande opera portata a conclusione. E avrà gioco facile in questa sua corsa. La ragione? Le altre due languono: il Polo bibliotecario e, soprattutto, quello museale. Il primo, perchè il percorso contrattuale e procedurale tra Condotte (sempre lei...) che si era aggiudicata l’appalto anni fa e la Provincia, è molto meno avanzato di quello della casa circondariale. Tanto che di cantiere, annunciato almeno per la sua parte di demolizione già per la primavera appena trascorsa, neppure più si parla. Il secondo Polo è a sua volta totalmente bloccato. E con rischio di eutanasia. La causa? Il "niet" di Tosolini: l’imprenditore non intende cedere alle cifre proposte dalla Provincia il suo edificio dell’ex Ina, nel quale palazzo Widmann e Municipio stanno provando ad entrare per costruire lì, all’imbocco di ponte Talvera, la nuova casa ad Ötzi. Invece per il carcere è tutto pronto. Costo dell’opera: 25 milioni. Località già assegnata: ex Agruzzo, a fianco dell’aeroporto. Committente: Provincia, subentrata alla Stato nel sostegno delle spese per via del patto di risanamento firmato negli anni scorsi in cambio dell’area dove il vecchio carcere si trova ora, in via Dante. Esecutore dell’opera: la newco appena delineata sotto la regia del tribunale di Roma che, alleggerita dai debiti e rimpinguata dai crediti, dovrà oltre che costruire il carcere, anche gestirlo una volta concluso. Insomma, queste novità nella procedura fallimentare che stanno consentendo al colosso europeo delle infrastrutture di mantenere la gran parte degli appalti già acquisiti attraverso una ricostituzione societaria con solo il buono della precedente lasciando il cattivo ad una "bad company", stanno facendo compiere al progetto un’accelerazione. Comunque attesa. "Si parlava di fine mese per la conclusione del lavoro al tribunale di Roma..." accennano all’Ufficio appalti. Questo significa che almeno un’area urbana centrale potrà entrare nel monte-progetti provinciale: in via Dante è probabile sarà edificata la sede di una nuova facoltà o comunque di una attività UniBz così da costituire lungo l’asse di via Dante-via Cassa di Risparmio, una strada della cultura che tocchi Museion e infine il Museo civico e l’Archeologico. L’altra area ambita è quella dove oggi si trova la Questura ma per questa si dovrà attendere l’avvio e la conclusione del progetto Areale e, visti gli ultimi intoppi, forse si dovrà attendere molto.... Il nuovo carcere, al contrario, è probabile concluda a questo punto nel 2018 la sua fase di aggiudicazione e formalizzazione dell’appalto e del progetto e nel 2019 la parte costruttiva. Almeno nelle sue componenti sostanziali. L’area dell’Agruzzo dovrà ospitare almeno 220 detenuti con anche una sezione femminile così da consentire a Bolzano e al suo tribunale di non doversi più appoggiare altrove. Ci saranno campi sportivi e luoghi dedicati all’insegnamento e all’affiancamento dei detenuti nei percorsi di recupero. E in via Dante sarà finalmente disinnescata una "bomba" anche sociale viste le condizioni nelle quali la vecchia struttura è costretta a far vivere i detenuti.













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