Nuovo gestore al bar Miami «Ora le regole le detto io» 

La svolta. Da qualche settimana alla guida del noto locale di via Perathoner c’è Ciro Furiano Ridotto l’orario di apertura, musica a volume accettabile e nessuno spazio a balordi e delinquenti


paolo tagliente


Bolzano. Regole. Ora, al bar Miami, la parola d’ordine è “regole”. A fissarle, chiare e inderogabili, è Ciro Furiano, 50 anni, napoletano, che da qualche settimana ha preso in gestione il bar di via Perathoner, il locale da tempo al centro delle polemiche e fatto chiudere già ben due volte dal questore. Da almeno un paio d’anni, infatti, il Miami era diventato il punto di ritrovo per moltissimi dei giovani extracomunitari che occupano stabilmente Parco Stazione. Anzi, più che un punto di riferimento era stato trasformato in un covo, dove spacciare, sbronzarsi, litigare, lasciandosi andare ad ogni sorta di intemperanza e molestando i clienti, i dipendenti e i gestori delle attività commerciali vicine. Un inferno, insomma, di cui si erano a lungo occupati anche le cronache.

Ora, però, si cambia registro. «Ho preso in affitto il Miami per un anno dal precedente gestore – spiega Furiano – con l’intenzione di far tornare questo locale un bar normale. E sono convinto che per riuscirci occorra stabilire delle regole. Regole che sarò il primo a dover rispettare. Conosco bene il gestore precedente ed è davvero una brava persona, ma arrivava da un’esperienza in Germania, dove la realtà è ben diversa, e la situazione gli è sfuggita di mano». Furiano, che in passato ha gestito altri locali, ha lavorato ad alti livelli anche nel settore della sicurezza e ha ben chiaro che il profitto non può sempre avere la priorità su altri aspetti. Per questo, ha subito apportato alcune, importanti modifiche. A partire dagli orari d’apertura, che da qualche settimana sono stati ridotti. «Ho deciso di posticipare l’apertura e anticipare la chiusura alle 19.30, anche se la licenza mi permetterebbe di chiudere all’una. Gli incassi si sono ridotti, ovviamente, ma sono convinto che qui, almeno per il momento, sia impossibile lavorare fino a notte inoltrata. Più avanti magari, se la situazione sarà cambiata, potremmo chiudere dopo. Ma ora no». Sceso drasticamente anche il volume della musica all’interno del bar perché, sottolinea Furiano, «è fondamentale rispettare chi vive e lavora vicino a noi». Massima attenzione pure alla clientela, anch’essa chiamata al rispetto delle regole. «Al bar Miami – spiega il nuovo gestore, che si è anche rivolto si è rivolto anche all’Associazione Sicurezza e Legalità – può entrare chiunque, non mi importa di che colore abbia la pelle, ma sia chiaro che deve comportarsi in maniera civile. Le chiavi del bagno le ho io e sono io che decido se consegnarle o meno a chi me le chiede. Stesso discorso per gli alcolici: sono io a decidere se è opportuno servire una birra ad un cliente o se rifiutarmi perché ritengo che ne abbia già bevute a sufficienza. E se dico di no, non transigo. Non transigo nemmeno se cercano di entrare balordi o delinquenti: ho già invitato ad andarsene un uomo che avevo visto spacciare qui in zona». Il nuovo gestore, inoltre, attraverso il suo legale, ha scritto al questore Giuseppe Mangini per offrire massima collaborazione alle forze dell’ordine, pregandolo di intensificare i controlli. Il venerdì e il sabato è stato istituito un servizio di security nelle due ore antecedenti alla chiusura e, a breve, sarà attivo un controllo con telecamere 24 ore su 24. Al Miami, insomma, la “musica è davvero cambiata” e i risultati ottenuti da Furiano in queste prime settimane sono incoraggianti.













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