Ogni anno 20 bimbi si ammalano di cancro 

L’80% oggi guarisce, ma il cammino è lungo e complesso. Le famiglie possono contare sull’aiuto dell’associazione


di Antonella Mattioli


BOLZANO. L’80%, se non addirittura di più, dei bambini che si ammala di tumore, oggi guarisce. Una percentuale che infonde speranza a quelle famiglie che all’improvviso si trovano a dover fare i conti con una diagnosi pesante sempre, quando si parla di tumori. Ma che diventa drammatica se il malato è un bambino.

Ieri, la grande sala della “Waltherhaus”, per la festa dei 20 anni dell’associazione “Peter Pan” era gremita di bambini ancora in cura, di adolescenti che sono stati malati, ne sono usciti ranto e oggi conducono una vita normale, accompagnati da padri e madri felici di raccontare la fine dell’incubo.

Le famiglie. Ma accanto a loro, in sala, c’erano anche i genitori di quei piccoli che, nonostante gli sforzi dei medici del Centro di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale San Maurizio, non ce l’hanno fatta. A loro è andato il ringraziamento commosso della dottoressa Laura Battisti, coordinatrice del Day hospital di onco-ematologia pediatrica, inserito nel reparto di Pediatria dell’ospedale San Maurizio, diretto dalla professoressa Lydia Pescollderungg.

Vent’anni fa, assieme a Veronika Stirner, già consigliera provinciale, ad un gruppo di mamme coraggiose e di medici tra cui l’allora primario di Pediatria Klaus Pittschieler, Battisti ha contribuito a creare l’associazione “Peter Pan”.

È iniziata così la storia dell’Associazione per bambini con tumore in Alto Adige, che ha aiutato centinaia di famiglie a superare i momenti più difficili della malattia, tenendo accesa la speranza anche quando tutto sembrava perduto. In provincia, circa 15-20 bambini si ammalano ogni anno di cancro: leucemie e tumori cerebrali, le patologie oncologiche più diffuse nell’età infantile.

L’associazione. «Negli anni ’90 quando l’Associazione è nata - ha ricordato Battisti - in Alto Adige non c’era niente: i bambini ai quali si diagnosticava un cancro venivano inviati per le cure a Padova o ad Innsbruck, perché non c’era una struttura dedicata. Questo rendeva ancora più complicato l’iter, sempre piuttosto lungo, delle cure. Adesso, anche grazie all’associazione Peter Pan, abbiamo un bellissimo Day hospital di onco-ematologia al San Maurizio con all’interno la scuola». Una realtà questa raccontata attraverso le testimonianze di pazienti e genitori nel video del regista Stefano Lisci.

Nella struttura, finanziata anche dalle offerte raccolte da Peter Pan, si possono effettuare gran parte delle chemioterapie e tutta la terapia di supporto. Ciò ha consentito di ridurre i ricoveri fuori provincia, con notevoli vantaggi per il bambino e la sua famiglia. Per chi debba seguire terapie particolari a Padova o ad Innsbruck, l’associazione mette a disposizione due alloggi o contribuisce a rimborsare eventuali spese.

I progetti. Alla guida dell’associazione oggi c’è Michael Mayr; al suo fianco, come vice, Caterina Milanesio: due genitori che hanno voluto “restituire” a Peter Pan quello che hanno ricevuto quando i loro figli si sono ammalati di tumore.

Se ne sono usciti e oggi conducono una vita perfettamente normale, è sicuramente grazie ai medici e grazie alle terapie di nuova generazione, ma anche al supporto informativo, per quanto riguarda gli aspetti economici-burocratici, e soprattutto all’aiuto psicologico che hanno ricevuto dall’associazione.

Per il futuro “Peter Pan” oltre a continuare ad offrire un sostegno economico alle famiglie colpite dalla malattia, vuole avviare un progetto per l’accompagnamento post-terapeutico dei piccoli pazienti diventati giovani adulti. Nel cortile della Pediatria dell’ospedale verrà inoltre realizzato, in collaborazione con l’associazione Nemo, un “Giardino d’inverno” dove i bambini potranno giocare, dimenticando per un po’ la malattia e le paure che porta con sé.















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