Orso e lupi, Provincia in pressing sull’Ue

Offensiva anche con Roma per ridurre la protezione sui grandi predatori. I Verdi: «Allarmismo isterico, imparate a gestire»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. È partita la grande offensiva su lupi e orsi. Svp e Provincia si muovono su Bruxelles e Roma, annunciano rotture degli accordi di collaborazione, pianificano norme che consentano la possibilità di abbattere i grandi predatori in caso di situazioni critiche. Ieri l’eurodeputato Herbert Dorfmann ha incassato un punto a favore. Il tutto avviene sotto il pressing frenetico del Bauernbund che, fatalità, l’altro giorno ha annunciato una svolta nella scelta dei candidati da sostenere alle provinciali: arrivano le primarie, salta l’automatismo del travaso di voti alla Svp. Indignati i Verdi, parlano di «allarmismo isterico, meglio un piano gestionale». Gelida la reazione del presidente Arno Kompatscher, che si dichiara stufo di «animalisti buonisti», che dalle scrivanie «danno lezioni a chi vive in montagna».

STOP ALLA COLLABORAZIONE. Kompatscher e l’assessore Arnold Schuler annunciano che la Provincia sospenderà l’accordo di collaborazione sull’orso con la provincia di Trento e sul lupo con il parco nazionale dello Stelvio. La Provincia non fa parte dei due progetti, il Life WolfAlps e il Life Ursus, (quest’ ultimo terminato da dieci anni) ed è parte integrante solo di un accordo di collaborazione tra regioni confinanti interessate alla presenza dell’orso, il Pacobace. Le ricadute, ammette lo stesso Kompatscher, saranno soprattutto politiche, visto che Bolzano non è partner di nulla e in concreto non ha mai fatto nulla. «Da mesi chiediamo di rivedere il progetto dell’orso e di ragionare sui lupi. Nessuno ci ha dato retta. Adesso alziamo la voce». Più concretamente, le azioni in campo sono giuridiche. I lupi hanno scalzato gli orsi nel livello di allarme. Kompatscher sta preparando un dossier sugli animali uccisi. «Siamo già arrivati a 70 pecore sbranate. Sono animali anche loro o per gli ambientalisti contano di meno?», riferisce.

A ROMA E BRUXELLES. Kompatscher punta a consegnare personalmente il dossier sul lupo al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Qual è l’obiettivo? «Chiediamo di rivedere lo statuto di protezione assoluta per i lupi garantita dalla direttiva europea Habitat, che non consente di difendersi in nessun caso. Il lupo non è più a rischio di estinzione e cresce con una media del 30 per cento all’anno. Sarà sempre un animale protetto, ma deve essere possibile il prelievo mirato, soprattutto nelle zone fortemente antropizzate.Bisogna intervenire adesso. C’è in gioco l’agricoltura di montagna e il turismo». C’è l’ipotesi di un tetto massimo. La direttiva europea prevede che i contadini mettano in campo una serie di azioni o strumenti per proteggere le greggi, a partire dai recinti. Il Bauernbund è fortemente contrario. Prima di cacciare i lupi, non si devono prima rispettare le regole europee? «Non parlo a nome del Bauernbund», risponde Kompatscher, «È vero che la direttiva prevede alcune misure, ma bisogna conoscere la nostra realtà. Recintiamo versanti interi delle montagne?». Per quanto riguarda l’orso, dopo l’aggressione in Trentino è stata spedita a Roma la proposta di norma di attuazione che attribuisce direttamente ai presidenti di Bolzano e Trento il potere di intervenire su orsi e lupi in circostanze critiche, autorizzandone l’abbattimento. Resterebbe necessario il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

L’AZIONE DI DORFMANN. L’eurodeputato ha ottenuto ieri dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo il voto a favore al documento con cui chiede alla Commissione europea che «lo status di specie protetta del lupo venga adattato alle caratteristiche del territorio in cui è insediato». Il passo più importante, specifica Dorfmann, sarà però inserire questo concetto nella risoluzione che entro ottobre verrà discussa nella sessione plenaria del Parlamento europeo sull’intera applicazione della direttiva natura 2000. Nel documento verrà inserito anche l’orso. Così Dorfmann. «Il lupo e l’orso bruno non sono in alcun modo specie a rischio estinzione. Per questo va riconosciuto che ci sono territori in Europa nei quali il ritorno di questi predatori porta a situazioni di conflitto inaccettabili. È chiaramente il caso del Sudtirolo». Più che l’orso, in questo momento secondo Dorfmann «il problema più urgente riguarda i lupi». E accanto ai lupi, c’è un grande numero di ibridi, frutto dell’incrocio tra lupi e cani: «Sono pericolosi e vanno abbattuti». Il deputato Florian Kronblichler (Verdi-Mdp) ironizza sull’azione della Svp, convinta di fare cambiare idea a Unione europea e Stato sulla tutela dei grandi predatori. «Nel parlamento europeo c’è una discussione sentita su questo tema, solo i Verdi vorrebbero lasciare tutto com’è», è la risposta di Dorfmann.

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