BOLZANO

Orti comunali, il Comune vieta di coltivare le patate 

La proliferazione di insetti dannosi. Si rischia la diffusione della dorifora della patata Un coleottero mangiafoglie difficile da debellare sia con metodi chimici che biologici


Davide Pasquali


BOLZANO. Un tempo, i vecchi ortolani, sapevano. E avevano insegnato ai meno vecchi: niente patate negli orti in città. Il gioco non valeva la candela. Poi le cose sono cambiate e, specie da quest’anno, in tanti si sono messi a coltivare le patate. Un errore. Pericoloso. Tanto che nei giorni scorsi il Comune ha diramato una nota ai titolari delle concessioni comunali: per favore, non coltivate patate. Il perché? Tutta colpa della Leptinotarsa decemlineata, ossia la dorifora della patata, un insetto difficile da debellare, addirittura con metodi chimici, figurarsi coi biologici. E, per di più, sverna sottoterra e l’anno dopo riappare. Mangiandosi tutte le foglie che trova.

Come precisa Cecilia Baschieri, del servizio tecnico ambientale e di progettazione del verde del Comune, «un tempo era cosa normale: le patate non si coltivavano. Quest’estate, più di qualcuno ha deciso di provare se crescevano. Mi sono consultata con numerosi colleghi di altre città e, alla fine, abbiamo deciso di chiedere agli assegnatari degli orti di rinunciare a questa coltivazione». In città gli assegnatari sono oltre 200, senza contare gli orti comunitari (gestiti da associazioni come Donne Nissà eccetera). Il problema, illustra Baschieri, «è questo simpatico insetto, che si insinua nel terreno. E sopravvive pure all’inverno. È un defogliatore». Non si tratta di un problema per la cittadinanza, perché aggredisce soltanto alcuni tipi di verdura coltivata, ma potrebbe compromettere gran parte del raccolto degli ortolani cittadini.

La dorifora è un coleottero di origine americana, una volta arrivato in Europa non ha trovato nemici naturali e si è quindi diffuso, diventando un problema per le coltivazioni. Nell’orto attacca in particolare le piante della famiglia delle solanaceae, come patata e melanzana. Questo insetto ha diverse metamorfosi: dalle uova passa allo stato larvale fino a diventare adulto. Per svernare si rifugia sottoterra, esce quando il terreno supera stabilmente i 10-12 gradi, lo si trova solitamente a maggio in cerca di cibo.

Una dorifora adulta guidata dall’odore è in grado di percorrere fino a 300 metri per raggiungere le piante solanacee di cui è ghiotta, dopo aver mangiato inizia a volare, si accoppia e depone le uova sul lato basso delle foglie di una pianta sana. Questo coleottero fitofago danneggia le piante solanacee, rivolgendo le sue attenzioni in particolare alla patata, sua pianta prediletta, e in seconda battuta alle melanzane e ai pomodori. Sia la dorifora adulta che l’insetto in fase larvale si cibano di foglie, se si lasciano proliferare nell’orto possono compromettere la vitalità della pianta infestata e defogliare rapidamente le altre solanacee presenti. Quando l’insetto è adulto può spostarsi facilmente tra piante e anche da un campo all’altro. Il ciclo dell’insetto arriva a due o tre generazioni l’anno, i maggiori danni si riscontrano in genere a tarda primavera, con la prima nascita di larve.













Altre notizie

Attualità