Parkinson, l’Eurac scopre tre molecole “sentinella”

I ricercatori hanno identificato le particelle presenti nel sangue dei malati La scoperta potrebbe fornire la base per sviluppare un test diagnostico precoce


di Valeria Frangipane


BOLZANO. La giornata mondiale del Parkinson cade domani. Sono circa cinque milioni le persone che in tutto il mondo soffrono di questa patologia, più di duemila solo in Alto Adige. Ad oggi la malattia non è curabile, ma le scoperte legate alla ricerca fanno prevedere nuovi sviluppi per arrivare ad una diagnosi tempestiva e migliorare il trattamento dei sintomi. Ricerca che viene portata avanti anche dal Centro di Biomedicina dell’Eurac, dove lavora una equipe interdisciplinare composta da neurologi, genetisti, biologi, biostatistici e informatici. Oggi quando la malattia viene diagnosticata, il cervello ha già subito dei danni. A livello internazionale, la ricerca medica è impegnata nello sviluppo di test che permettano di riconoscere precocemente la malattia. Ed un contributo in questa direzione arriva proprio dai ricercatori dell’Eurac che hanno identificato tre molecole sentinella presenti a livelli elevati nel sangue dei pazienti affetti da Parkinson, scoperta che potrebbe diventare la base per sviluppare un test diagnostico precoce. Ne parla con evidente soddisfazione la biologa molecolare Christine Schwienbacher. «Diagnosticare la malattia precocemente prima che compaiano i primi sintomi clinici e prima che si sia già creato un danno al cervello è molto importante, purtroppo oggi la malattia viene riconosciuta quando è stata danneggiata gran parte dei neuroni di una specifica area cerebrale. Nel corso di un nuovo studio abbiamo analizzato delle particolari molecole del sangue, i cosiddetti micro RNA. Si tratta di particelle che svolgono funzioni importanti per il nostro organismo, tra cui quella di regolare geni collegati appunto al Parkinson. Nel nostro studio abbiamo dimostrato come tre specifici micro RNA» - che potremo chiamare “sentinella” - «siano espressi a livelli più elevati nel sangue di pazienti affetti da Parkinson rispetto a persone sane. Queste molecole sono indicatori che possono segnalare la presenza della malattia e potrebbero essere il punto di partenza per sviluppare un test per la diagnosi precoce basato su un semplice prelievo di sangue». Va anche detto che «la realizzazione del test richiederà ancora tempo e lavoro da parte della comunità scientifica, ma siamo molto felici di contribuire». Lo studio dell’Eurac pubblicato sulla rivista internazionale “Neurology” è stato portato avanti da Alice Serafin, Luisa Foco, Stefano Zanigni, Hagen Blankenburg, Anne Picard , Alessandra Zanon, Giulia Giannini, Irene Pichler, Maurizio Facheris, Pietro Cortelli, Peter Pramstaller, Andrew Hicks, Francisco Domingues e Christine Schwienbacher.













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