Parlare in tedesco? Non è più un tabù 

A Europa-Novacella ci si trova in Biblioteca per esercitare la seconda lingua. Senza inibizioni 


di Sara Martinello


BOLZANO. I bolzanini di lingua italiana e il tedesco: una questione lunga un secolo, spinosa dal punto di vista storico e problematica anche a livello più personale. Alcuni approfittano dell’offerta scolastica o di immersioni linguistiche, ma spesso le ore di tedesco a scuola e i soggiorni studio non bastano a imparare come una lingua si parla quotidianamente, andando oltre la grammatica. A ciò si aggiunge una certa ritrosia a praticare la seconda lingua: una fonetica ostica, la sensazione che qualcun altro possa giudicare la nostra competenza, e quella frase, “tanto siamo in Italia!”, a giustificare la pigrizia. Però la voglia di calarsi nell’ambiente bilingue c’è. Negli anni sono fioriti spontaneamente diversi progetti rivolti alla cittadinanza, primo tra tutti il Caffè delle lingue che il Centro giovani Papperlapapp e la scuola di lingue Alpha Beta Piccadilly organizzano dal 2001. Dallo scorso aprile l’offerta del Papperlapapp si è ampliata con Sprich mit!, iniziativa incentrata su uno dei quartieri in cui la presenza di persone di lingua italiana è maggiore. Da qui fino a giugno, il martedì e il giovedì dalle 8.30 alle 10.30 la biblioteca Europa (in via del Ronco 11) ospita tutti coloro che vogliano conversare in tedesco senza inibizioni, per il gusto di migliorare la propria competenza in compagnia. “Ci diamo tutti del tu, le differenze d’età non contano”, spiega Jana Fink, 33 anni, bolzanina di madrelingua tedesca che cura il progetto insieme a Lauretta Rudat, direttrice pedagogica del Papperlapapp. “Non c’è bisogno di un’iscrizione. Ci si siede attorno a un tavolo e si parla di un tema a scelta libera; noi mediatrici aiutiamo a trovare la parola giusta quando necessario. Ma spesso sono gli stessi partecipanti ad aiutarsi l’un l’altro”. Ieri mattina attorno al tavolo erano sedute tre donne, tutte lì per mettersi in gioco. Veronica, 30 anni, ha fatto il patentino di bilinguismo nel 2010 e successivamente ha frequentato una scuola d’arte a Berlino, ma venerdì avrà l’esame del Goethe Institut e vorrebbe rinfrescare la propria preparazione. E poi c’è Mirella, di 73 anni, a cui il tedesco è sempre piaciuto: dopo averlo studiato ad Appiano, ha lavorato per un partito (e conoscere entrambe le lingue serviva per le pubbliche relazioni) e poi ha vissuto in Val d’Ultimo, dove il tedesco è lingua veicolare, cioè quella che normalmente si usa. Ora vive a Bolzano, ma le piace l’idea di mantenere viva questa passione - infatti sono già quattro mesi che frequenta lo Sprich mit!. Il marito di Mirella da bambino era dirimpettaio di Lucia, 71 anni, ex tecnica radiologa ora in pensione che tra i nipoti, il lavoro per l’associazione della sua categoria e le camminate col marito è una donna attiva a cui l’orario mattutino fa comodo. Il progetto piace anche alla biblioteca Europa. Lo conferma la bibliotecaria Mara Barbierato: «Il tavolo bilingue si inserisce in una serie di iniziative che offriamo agli abitanti del quartiere. Ci sono i pomeriggi di lettura, il laboratorio di acquerello, le conferenze in collaborazione con la vicina farmacia. E il quartiere si anima». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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