Paura in ciclabile, giovane  lancia oggetti dal tetto Eurac 

L’episodio ieri mattina. Un ventenne bolzanino si è arrampicato sulle impalcature allestite in questi giorni  e ha iniziato a bombardare i passanti. Convinto a scendere dalla polizia, è stato poi ricoverato all’ospedale


paolo tagliente


Bolzano. Fosse accaduto in un altro luogo, lontano dagli sguardi della gente, quello che è successo ieri mattina sulla ciclabile vicino al Ponte Giallo non avrebbe avuto spazio sulla cronaca, soprattutto perché il protagonista della vicenda non è un delinquente, ma un ragazzo bisognoso d’aiuto. Invece, il disagio che ieri mattina ha assalito un ventenne studente bolzanino, lo ha portato ad arrampicarsi sulle impalcature che, in questo periodo, sono montate sulla facciata dell’Eurac, in viale Druso. Erano circa le 10.30 del mattino e, anche grazie alla splendida giornata, la zona e la vicina ciclabile erano piene di gente. In molti, quindi, hanno visto il giovane che, una volta sul tetto della struttura, rimasto a petto nudo, ha iniziato a gettare oggetti verso i passanti. Pezzi di cemento, una pala, un estintore elementi edili di metallo, ma anche oggetti personali sono finiti giù, sfiorando parecchi pedoni e ciclisti sulla ciclabile. Stessa sorte è toccata agli agenti di due volanti della polizia, arrivati sul posto in pochi istanti, dopo le segnalazioni giunte alla centrale. Schivato il “bombardamento”, gli agenti hanno delimitato l’area e chiuso temporaneamente anche la ciclabile. Si sono poi, anche loro inerpicati lungo le impalcature e hanno iniziato a parlare con il ragazzo, per capire chi fosse e perché si comportasse in quel modo. È stato subito chiaro il giovane non era un ubriaco fuori controllo o un balordo in cerca di visibilità, ma piuttosto una persona bisognosa di aiuto. E così, mentre gli agenti portavano avanti la non facile opera di convincimento, all’Eurac sono arrivati medico e sanitari del 118 e volontari della Croce Rossa, pronti a prendere in consegna il giovane non appena fosse sceso. Sul posto, anche i vigili del fuoco permanenti di Bolzano e la polizia municipale. Il dialogo con il ventunenne è andato avanti per oltre mezz’ora, poi, calmatosi, il ragazzo s’è convinto a scendere e a farsi aiutare. Gli agenti lo hanno subito preso in consegna e, dopo una prima visita sul posto, lo hanno accompagnato al San Maurizio, dove il giovane è stato accolto nel reparto di rianimazione. In viale Druso è tornata la tranquillità quando mancava poco alle 12, ma il profondo turbamento dello studente era ben lontano dal placarsi. Accolto in psichiatria, infatti, il paziente è riuscito a eludere la sorveglianza del personale del reparto ed è fuggito dall’ospedale. La sua assenza s’è ben presto notata e, nel giro di pochi minuti, sono partite le ricerche del ragazzo. Un piccolo esercito s’è messo sulle tracce dello studente che, essendo a piedi, non poteva certo allontanatosi troppo dalla struttura sanitaria. Anche se, è chiaro, i luoghi in cui avrebbe potuto nascondersi erano davvero tantissimi. Le ricerche si sono concluse in circa un’ora, quando il ragazzo è stato ritrovato e subito ricondotto in ospedale. Lo attende un difficile e lungo percorso che - è la speranza di tutti - lo porterà a ritrovare la serenità.

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