Pd, Tommasini stoppa la fronda: «Sostenetemi» 

Giro di mail interne: chiesta al vicepresidente la rinuncia al posto di capolista La sua replica: «Basta attacchi, ci indeboliamo. Devo essere il più votato»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. L’alleanza tra Pd e civici meranesi per le elezioni provinciali è vicina. L’operazione viene seguita a Roma dal segretario Maurizio Martina, cui spetta la benedizione. I civici, tra cui il bolzanino Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano), si stanno confrontando (ci sono ancora resistenze) e decideranno nel giro di pochi giorni. Mancano almeno un paio di riunioni con il Pd.

Quel di più di convinzione che serviva è arrivato con il sondaggio del nostro giornale, che vede il Pd rimpicciolito al 4% e buona parte del mondo politico italiano frammentato e ridimensionato a un 4% complessivo (Noi per l’Alto Adige di Bizzo, Forza Italia, Alto Adige nel cuore, Team A e CasaPound). Il 4 per cento del Pd significherebbe retrocedere a un solo eletto, affidando il proprio destino alla Svp: giunta insieme ad altri o chissà cosa. Con la Lega che punta come minimo al 5% e gioca questa volta la parte di chi ha gli amici nei ministeri.

A casa Pd hanno avuto conferma ai loro presagi e forse sondaggi. Si è accelerata così la trattativa con la Civica per Merano (Andrea Casolari, Giorgio Balzarini) e Diego Zanella (assessore meranese del Pd), che da un lato hanno provato a parlare con Bizzo e dall’altro hanno immaginato una lista solo meranese. Il rifiuto del presidente del consiglio provinciale a rinunciare alla candidatura ha chiuso il discorso con «Noi per l’Alto Adige». Poi c’è il punto di domanda sulla dote di voti che potrebbero raccogliere con una civica meranese. Il Pd a sua volta ha fatto un passo che da quelle parti viene considerato importante: si è dichiarato disponibile a lavorare sul simbolo. Come minimo si potrà affiancare uno o più simboli civici a quello del Pd. Prima delle elezioni politiche del 4 marzo l’alleanza con i civici meranesi sembrava scontata. Il flop del Pd li ha spaventati. Dal 5 marzo Casolari ha detto: «Non si può fare finta che non sia accaduto nulla. Serve qualcosa di veramente nuovo». Il discorso riparte da lì. Carlo Costa, che fa parte del comitato elettorale del Pd, guarda oltre il 21 ottobre: «Sarebbe ottimo, anche dal punto di vista simbolico. Se il Pd riuscisse a chiudere una alleanza daremmo un segnale in controtendenza. Tutti si dividono e noi ripartiamo mettendo insieme qualche mattone. Penso a un progetto per il futuro: dopo le provinciali, le comunali». Costa aggiunge: «Sarebbe utile anche per il Pd nazionale». Se è vero che il Pd nei prossimi mesi è destinato a diventare qualcosa di diverso, Bolzano farebbe da apripista. Quanto alle comunali, tra i temi c’è Zanella possibile candidato sindaco di Merano.

Angelo Gennaccaro, che potrebbe portare nella lista Nicol Mastella e Davide Borgo, è il più riluttante: «La mia idea, l’ho detta. Preferirei restare al centro, dove sono sempre stato. Non considero del tutto affondata l’idea di una grande alleanza civica anche con il gruppo di Bizzo. Roberto non capisce che restando inchiodato alla sua candidatura non fa che regalare le civiche al Pd. Li vuole sfidare ma in realtà li aiuta».

Andrea Casolari invece chiederà ai meranesi di dire sì al patto con il Pd. Qui spiega di cosa si sta discutendo.

Casolari, perché considera così importante la disponibilità del Pd a mettere mano al simbolo?

«Perché è una questione politica, non un dettaglio grafico. Non abbiamo mai avuto l’interesse a entrare nel Pd, come civica meranese. Nemmeno a fare gli “indipendenti” nella lista Pd. Un simbolo diverso significa una operazione nuova».

In caso di accordo chiederete il primo posto della lista, assegnato a Tommasini, o magari il secondo dell’assessore bolzanino Repetto?

«Di sicuro rivendicheremo dignità. Ma guardate che non è sul posto in lista che insisteremo. I patti chiari serviranno su altro».

Su cosa?

«Sui contenuti. Ci si candida per governare la provincia: per fare cosa? Siamo contenti di come è stata gestita la partita finanziaria sui grandi comuni in questi anni? Noi no. Sulla sanità siamo in grado di dire che gli ospedali principali vanno potenziati e serve un piano coraggioso di riforma degli ospedali di periferia?».

Chiedete al Pd più schiena dritta con la Svp?

«Noi civici meranesi abbiamo dimostrato che sappiamo governare con la Svp e sappiamo dire dei no. Ai tempi della fusione tra Aew e Sel è stato così. E ci siamo trovati soli».

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