«Per il Palaonda ogni anno  un buco da 700 mila euro» 

L’assessore Gennaccaro: «Ci serve un nuovo palazzetto per i grandi eventi» Il vecchio impianto potrebbe essere destinato a società sportive e dilettanti


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Più di 700 mila euro l’anno. Ecco il "buco" del Palaonda. Perché? "Almeno trenta associazioni premono per poter avere "ore ghiaccio". Dall’artistico alla velocità, ai ragazzini dell’hockey. E noi in Comune le stringiamo quanto più possibile per non comprimere troppo il Bolzano. Quanto le facciamo pagare queste ore? Venticinque euro. In realtà ne dovremo chiedere duecentocinquanta...»

Così Angelo Gennaccaro, assessore allo sport. Che apre il velo su una delle ragioni più stringenti per cui Provincia, Coni, Comune stesso stanno passandosi negli uffici il progetto per il nuovo Palaghiaccio in via Galilei.

"È la soluzione - aggiunge - perchè si potrebbe avviare una sinergia pubblico-privato per costruirlo e, soprattutto, per poi gestirlo. L’altra, per la quale abbiamo incaricato un nostro tecnico, è una seconda pista al Palaonda. Ma a questo punto sarebbe come girare intorno al problema...". Perchè, altra ragione, l’emergenza per l’ente pubblico è la gestione degli impianti. Che ha costi insostenibili. "Il Palaonda - dicono in Comune - è stato costruito in altri anni e con altre esigenze. Su scala molto importante. Forse troppo". Queste gli scenari di fronte ai quali il municipio sta spingendo per un esame più approfondito del progetto via Galilei: 1) rispondere ad una ormai insistente domanda di ghiaccio da privati e associazioni; 2) costi di gestione insostenibili per la Seab (che opera per conto del Comune al Palaonda) con deficit di oltre 700 mila euro l’anno costantemente in ascesa; 3) possibilità, nel nuovo progetto, di dividere i costi di costruzione e gestione tra più enti pubblici e tra privati; 4) impossibilità, per Bolzano, di ospitare con continuità grandi eventi. Su questo ultimo punto Angelo Gennaccaro apre un altro sipario: "Facciamo una fatica di Sisifo per rispondere alle richieste. Per dire: l’organizzatore Barbacovi ha preferito Trento per tanti concerti e continuerà a farlo. Perchè? L’ultima volta che ho voluto ospitare un evento, parlo dei campionati di pallamano, ho faticato una settimana per convincere le nostre società a liberarlo Palaonda o Palasport...". In sostanza: il progetto aprirebbe la strada ad un uso più marcatamente "sociale" del Palaonda lasciando al nuovo impianto le incombenze più spettacolari: Ebel cup, incontri dell’Hc Bolzano, concerti e campionati europei e mondiali di varie discipline. Senza, per questo, toccare il giusto diritto delle associazioni giovanili e no di programmare con continuità e sicurezza la propria attività. "Quando ho assunto il compito di guidare l’assessorato - racconta ancora Gennaccaro - la prima difficoltà che abbiamo rilevato è stata questa: a Bolzano manca il ghiaccio. Per una città nella nostra posizione è ben grave". Il ghiaccio, poi, hockey incluso, è considerato strategico in termini territoriali anche dalla Provincia che vede sempre più in Bolzano il proprio capoluogo e sta impegnandosi in questi mesi per una riconversione dell’intera area di Bolzano sud. Dal Noi al ridisegno degli assi di traffico. In questa luce è significativo quello che riguarda la direttrice alternativa via Siemens-via Grandi proprio per liberare via Galilei, che diverrebbe una strada "anche" di arrivo e non solo di transito. Gennaccaro, naturalmente, sa che il sindaco guarda altrettanto favorevolmente al progetto. I costi di gestione del Palaonda sono un macigno sui bilanci, a cui Caramaschi, come ha mostrato più volte, tiene molto. E il progetto è arrivato anche sul suo tavolo. "Il Comune non può non accollarsi i costi sociali dello sport associazionistico - dice ancora l’assessore - ed è corretto, politicamente, che non si faccia cassa sul Palaonda. Ma detto questo, è anche giusto in prospettiva che si guardi con interesse a tutte le proposte innovative che possano migliorare l’aspetto urbanistico della Zona e, dall’altro lato, rispondere ad esigenza di riequilibrio dei conti e di domanda sociale e sportiva alla città".

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