Pineta Monte-La Costa nasce la passeggiata

Il Comune sostiene l’idea della ripartizione foreste della Provincia Al posto del sentiero verrà realizzata una promenade di un chilometro e mezzo


di Bruno Canali


LAIVES. Dalla collaborazione fra la ripartizione foreste della Provincia (direttore Martin Schoepf) e il Comune di Laives, nascono progetti molto validi e interessanti. Portano ad esempio la firma della ripartizione foreste alcune passeggiate già realizzate o recuperate dal degrado, l'ultima delle quali ad essere aperta al pubblico è quella fra San Giacomo e Castel Flavon, sopra Bolzano. In questa fase invece, l'attenzione è rivolta verso il vecchio sentiero panoramico che da Pineta monte saliva fino a La Costa-Seit.

Il direttore Schoepf, dopo averlo visto invaso dagli arbusti ha spinto per il recupero, una decisione alla quale plaude il vice sindaco di Laives Giovanni Seppi. "Praticamente è la vecchia strada di Seit - ricorda Seppi - andata in disfunzione progressivamente dal 1970. L'idea è del dottor Martin Schöpf è quella di ripristinare quella vecchia strada come percorso montano per tutti cittadini. Il tratto interessato da questo intervento di recupero è lungo 1.400 metri circa e parte da una quota di fondovalle a 300 metri, per raggiungere gli 870 metri sul livello del mare, nei pressi della chiesetta di la Costa-Seit. Per imboccare il percorso, una volta pronto, basterà arrivare fino all'albergo Rotwand di Pineta, di fronte al quale inizia la salita che in poco meno di un'oretta a piedi arriva fino in cima. Durante la camminata si gode di una vista eccezionale sulla valle dell'Adige e sul territorio comunale di Laives e credo quindi che questo nuovo percorso, oltre al valore storico del recupero dall'oblio, sarà apprezzato anche dagli ospiti che ogni anno arrivano qui da noi per un periodo di ferie. Per questo non possiamo che ringraziare l'ufficio provinciale e il dottor Schoepf in particolare". Altro aspetto interessante di questi recuperi dei vecchi sentieri è che a mano a mano si ripristina una rete di percorsi che in qualche caso erano oramai dimenticati da tempo, percorsi che dal fondovalle portano in quota e verso altri territori, come quello di Nova Ponente oppure verso Bolzano, percorsi praticabili senza alcun rischio, come succedeva nei secoli passati per viandanti e pellegrini.

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