Plastica, «almeno il 50% viene bruciato»

La giunta provinciale: «Il Comune di Bolzano sbaglia. Raccogliendola nelle campane, la qualità è troppo scadente»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Almeno la metà della plastica raccolta a Bolzano nelle campane azzurre viene incenerita. Lo scrive nero su bianco il neo assessore provinciale all’ambiente Richard Theiner rispondendo a un’interrogazione dei verdi Dello Sbarba, Heiss e Foppa.

La risposta della Provincia. Per usare un eufemismo lascia alquanto perplessi, per la mancanza di dati precisi ma pure per la evidente strategia di scaricare la patata bollente su Bolzano e Corepla, ovverosia il consorzio nazionale che si occupa del riciclaggio della plastica. «Per quanto di conoscenza presso gli uffici tecnici della Provincia» - questo il poco rassicurante incipit di Theiner - «la raccolta differenziata della plastica viene conferita a un operatore locale che procede a una selezione, nella quale vengono separati dalla plastica i rifiuti plastici non da imballaggio o altri rifiuti che non corrispondono alla tipologia prevista dal Corepla. In ogni modo si consiglia di porre il quesito direttamente agli uffici competenti del Comune». Theiner se ne lava le mani. Qualcosa però gli sfugge: «Le plastiche selezionate e corrispondenti ai criteri Corepla vengono quindi avviate al trattamento presso i consorziati; i dati nazionali Corepla indicano che circa il 50% di queste plastiche viene inviata al recupero e il restante 50% al recupero energetico».

Tipi di plastica. Nelle campane azzurre di Bolzano, spiega oltre, sono presenti tre tipi di rifiuti. Al primo posto le impurità legate a «errori di conferimento». Sono rifiuti «non classificabili come imballaggi in plastica». Si tratta di «rifiuti di varia natura, da plastiche come ad esempio giocattoli a vetro metalli eccetera». Questa tipologia «è spesso destinata allo smaltimento fuori provincia». Cioè si brucia. “Spesso” si scrive. Ma le altre volte? Non si sa. Il secondo tipo di rifiuti trovato nelle campane bolzanine sono «imballaggi che Corepla non destina al recupero materiale». Sono «imballaggi che pur rientrando nei criteri del consorzio nazionale, vengono utilizzati come combustibile o in cementifici o in inceneritori di ultima generazione. La totalità di queste plastiche viene destinata fuori provincia». Destinata, ossia bruciata. Terzo tipo di rifiuto trovato nelle campane bolzanine, ossia l’unico davvero utile, sono i «rifiuti plastici destinati al recupero materiale. Si tratta per lo più di contenitori per liquidi (bottiglie di plastica)». Questa frazione viene destinata al recupero fuori provincia. «Vista la tipologia di raccolta di Bolzano, che contempla tutti gli imballaggi in plastica, possiamo desumere che i dati che valgono su scala nazionale possano essere validi anche a livello della città». Cioè, almeno la metà finisce bruciata. La massima autorità altoatesina in tema di rifiuti però non lo sa. Lo desume. Pochetto no?

Ma non è mica finita qui.

L’inceneritore. «Presso l’impianto di incenerimento di Bolzano attualmente possono arrivare solo quelle frazioni plastiche destinate allo smaltimento; il resto viene gestito dal consorzio nazionale Corepla». Che, come si è visto sopra, brucia almeno il 50% della plastica. Poi, l’assessore scrive un passaggio che potrebbe suonare offensivo nei confronti dei 100.000 bolzanini che differenziano la plastica convinti che poi la si ricicli: «La gestione dei rifiuti deve essere sempre intesa come ciclo integrato dei rifiuti. È culturalmente sbagliato contrapporre raccolta differenziata a smaltimento, o viceversa». Cioè, secondo Theiner, è sbagliato pensare che riciclare e bruciare siano uno l’opposto dell’altro. Ma l’assessore va anche oltre: «Tutte le plastiche raccolte in modo differenziato in provincia vengono gestite dal consorzio Corepla. Questo, secondo le richieste di mercato e secondo la possibilità di riciclaggio delle diverse tipologie di plastica, destina tali materiali plastici al recupero materiale o al recupero energetico». Cioè: se conviene - per produrre energia o alimentare i cementifici - allora la plastica si brucia.

Alla fine. C’è la pietra tombale per l’entusiasmo di chiunque voglia riciclare: «La Provincia è sicuramente interessata che tutte le plastiche raccolte in modo differenziato vengano riutilizzate. A tale proposito, la Provincia consiglia ai Comuni di raccogliere le plastiche per singola tipologia omogenea nei centri di raccolta comunale e non miste nelle campane». Ossia, come fa Bolzano. «Perché solamente in questo modo si può garantire un’alta qualità delle plastiche raccolte e conseguentemente il reimpiego dei materiali raccolti».

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