Pochi medici, si cercano soluzioni 

Gli Ordini approvano mozione comune. L’Anaao: «Attenti alle ipotesi tampone»



BOLZANO. La carenza dei medici pesa anche in Alto Adige. E nei giorni scorsi i 106 presidenti degli Ordini dei medici, riuniti nel consiglio nazionale Fnomceo (Federazione nazionale Ordini medici) hanno approvato una mozione che punta ad arginare la carenza di specialisti e di medici di famiglia attesa per i prossimi 5 anni per via della cosiddetta “gobba pensionistica”, ed a portare al completamento del percorso di specializzazione i 15mila medici intrappolati nell’ imbuto formativo, laureati, abilitati ma bloccati nell’attesa di poter accedere alle scuole e poi al servizio sanitario nazionale.

Per questo Fnomceo chiede a Governo e Parlamento di non abolire il numero chiuso; di procedere ad una vera riforma del sistema che veda la formazione diventare un unicum dall’ingresso in Medicina fino alla specializzazione o alla formazione in Medicina generale; di ampliare le borse per la Medicina generale e i contratti per la formazione specialistica; di effettuare una programmazione efficace, per cui a ogni laurea corrisponda una borsa, superando il sistema di selezione in modo che tutti gli studenti che entrano nel percorso ne possano uscire con un diploma di formazione post-laurea; di far sì che il titolo di medico di Medicina generale nella specifica del corso che deve essere triennale e che non può prescindere dal ruolo degli Ordini, sia definito da una specializzazione. Ricordiamo che la proposta, sostenuta dall’Anaao nazionale e provinciale di assumere a tempo determinato medici specializzandi all’ultimo anno in tutte le Asl per tamponare l’emorragia di specialisti rappresenta una soluzione “tampone” ma non definitiva alla questione. «L’obiettivo - dice l’Anaao - deve restare quello di reperire i fondi per erogare un numero di contratti di specializzazione adeguato a consentire a tutti i giovani medici di accedere al percorso specialistico per poter diventare operatori del sistema sanitario nazionale garantendo un’assistenza adeguata ai fabbisogni dei cittadini ed un carico di lavoro idoneo per gli ospedalieri».















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