Ponti: il Comune investe circa 800 mila euro l’anno 

L’ingegner Begher: «A Bolzano ne abbiamo 24 comprese le passerelle Controlli periodici, le ultime prove di carico sono state effettuate nel 2017»



BOLZANO. Prima ci passavi e basta. Adesso, dopo la strage di Genova, ci pensi e ti chiedi se i collaudi sono stati effettuati in maniera corretta, se la manutenzione viene fatta periodicamente: vale per i viadotti dell’autostrada come per i ponti più piccoli e sicuramente meno problematici di proprietà di Provincia e Comuni. Abbiamo girato i dubbi e i timori che - per qualche giorno - assillano inevitabilmente ogni cittadino all’indomani di una tragedia, all’ingegner Mario Begher, direttore dell’Ufficio infrastrutture ed arredo urbano del Comune, che meglio di chiunque altro conosce lo stato di salute dei ponti oltre che delle strade di Bolzano.

Partiamo da una curiosità: quanti ponti ha Bolzano?

«I ponti collaudati sono complessivamente 24 e nel numero ci mettiamo anche le passerelle pedo-ciclabili».

Oltre alle ispezioni visive, sui ponti sopra i 10 metri di lunghezza, si fanno le prove di carico: in cosa consistono esattamente?

«Mettiamo sul ponte dei camion con il massimo di carico previsto per quel determinato manufatto e vediamo come risponde: se l’elasticità è buona il ponte a pieno carico si abbassa, per poi tornare nella posizione originale. Le ultime prove sono state fatte di notte un anno fa: la stragrande maggioranza dei bolzanini non si è neppure accorta. In genere vengono effettuate ogni 9-10 anni; poi si fanno delle ispezioni periodiche, per verificare che sia tutto a posto».

Il ponte più vecchio di Bolzano?

«Sono due: ponte Talvera e ponte Sant’Antonio entrambi del 1900».

Il più recente?

«Il Mayr Nusser».

Quello più problematico?

«I nostri ponti fortunatamente sono meno problematici dei viadotti autostradali, però vanno comunque monitorati costantemente».

Gli interventi più importanti quali ponti hanno riguardato?

«Talvera, Druso, Palermo, Roma, Resia, Roncolo».

Che tipo di interventi avete fatto?

«In genere di manutenzione, consolidamento, ma anche di rinforzo come nel caso di ponte Resia che è passato dalla seconda alla prima categoria e oggi può sopportare il passaggio di carichi superiori. Sono molto importanti gli interventi per garantire l’impermeabilizzazione della struttura, l’efficienza del sistema di scarico delle acque, per evitare i problemi causati dalle infiltrazioni. In alcuni casi sono stati sostituiti anche i giunti di dilatazione. Inoltre sui ponti Roma, Resia, Roncolo abbiamo effettuato anche l’adeguamento sismico, in modo che le strutture possano resistere in caso di terremoto».

L’ultimo ponte che avete risanato?

«Quello vicino a Castel Roncolo che era messo maluccio. L’intervento è costato al Comune 600 mila euro: 300 mila euro andranno recuperati dal Comune di Renon che è proprietario di metà del ponte. Comunque l’importante è aver fatto il lavoro. Inoltre abbiamo messo la “camicia” in acciaio Inox alle pile di ponte Campiglio danneggiate da acqua e sassi; abbiamo sistemato le passerelle di viale Europa, perché il calcestruzzo era rovinato».

I prossimi interventi?

«Nel 2019 riguarderanno il ponte del rio Rivellone e quello verso Cornedo».

Quanto spende il Comune per la manutenzione?

«Una media di 7-800 mila euro all’anno. Del resto sono ponti che hanno tutti una certa età e hanno bisogno di un’attenzione continua. Anche perché rispetto a quando sono stati progettati e costruiti sono aumentati in maniera il numero delle auto che vi transitano e i carichi».(a.m)













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