Porte aperte all’ex Pernter per superare i pregiudizi

Una giornata al Centro di accoglienza di Ora: i migranti hanno cucinato per gli abitanti del paese. Nella struttura vivono anche mamme con bambini


di Alan Conti


ORA. Grande festa al Centro di accoglienza Casa ex Pernter di Ora, gestito dall’Associazione Volontarius, che nei giorni scorsi ha organizzato la «Giornata delle porte aperte», vera e propria inaugurazione ufficiale della struttura aperta nel centro della Bassa Atesina l’8 maggio scorso, dove sono ospitati 40 richiedenti asilo. Grazie all’impegno di Sarah Somaini, referente del centro e dei venti volontari del paese, l’iniziativa ha consentito a numerosi abitanti di Ora di visitare di persona la struttura e di entrare in contatto con i suoi ospiti. Un modo per superare reciproche resistenze e possibili preconcetti. La struttura, come detto, accoglie complessivamente di 40 persone: 35 provenienti da Paesi sub-sahariani e 5 di etnia kurda. Venti sono giovani singoli. I restanti fanno parte di nuclei famigliari: cinque madri con bambini, una coppia senza figli, una famiglia di tre persone, una famiglia kurda con tre figli.

Nel corso della giornata delle “Porte aperte” gli ospiti del Centro, assieme ai volontari, hanno organizzato un buffet a base di piatti tipici dei loro Paesi di provenienza, ed un intrattenimento musicale per i visitatori. La responsabile del Centro sottolinea la buona accoglienza che è stata riservata agli ospiti da parte della popolazione locale «Questo anche grazie al fatto - dice Somaini - che i nostri 20 volontari sono tutte persone del posto che ci aiutano nelle varie necessità della struttura ed hanno anche dichiarato la loro disponibilità nell’organizzazione di corsi di lingua italiana e tedesca. Tra i volontari ci sono anche il vicesindaco di Ora, Stefano Sgarbossa, e l’assessora Ingrid Perwanger». Va sottolineato che otto ospiti stanno già svolgendo un’attività lavorativa, tre di questi effettuano uno stage provinciale e cinque hanno contratti a tempo determinato nel settore agricolo e della cura del verde a Caldaro e Bolzano. Tra gli ospiti vi sono inoltre due sarti e Sarah Somaini vorrebbe creare, nell’ambito della struttura, un piccolo atelier di sartoria in grado di svolgere piccoli lavori su commissione. A breve partiranno anche i corsi di lingua italiana e tedesca.

Come detto il Centro ha aperto i battenti agli inizi di maggio ed i lavori di ristrutturazione dell’edificio, dato in affitto alla Provincia da parte di un privato, sono ancora in fare di ultimazione.

Gli organizzatori della Giornata delle porte aperte hanno colto l’opportunità offerta dalla festa per lanciare un appello: il centro, per migliorarne l’abitabilità, ha bisogno ancora di mobili ed arredi non più utilizzati, come ad esempio, divani, tavoli, sedie, armadi, eventualmente anche attrezzi per riparazioni casalinghe e abbigliamento e pannolini per bambini/e da 0 ad undici anni. Chi volesse dare una mano, può chiamare direttamente la struttura al numero 342 182 5629.

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