BOLZANO

Primo maggio al lavoro in molti negozi altoatesini

Chiusi i megastore ma i grandi marchi saranno aperti a Bolzano, Merano e Appiano. I sindacati: vergogna, serve una legge


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Ormai si sono invertite le parti: i megastore, proprio come era successo a Pasqua, saranno chiusi anche il primo maggio, mentre i negozi dei grandi marchi in centro storico a Bolzano, ma anche in periferia, resteranno aperti. Sebbene lunedì prossimo sia la festa dei lavoratori. E se vogliamo la novità questa volta è legata proprio alla periferia, che ha deciso di fare concorrenza al capoluogo anche in uno dei festivi per eccellenza. L'esempio più clamoroso, forse, è quello del Maxi Mode Center, che terrà aperto sia ad Appiano che a Lagundo, con il preciso obiettivo di approfittare della massiccia presenza di turisti germanici e fare incassi da record. Il gruppo spagnolo Inditex ed in particolare Zara si conferma tra gli abbonati ai festivi, con aperture garantite il primo maggio sia a Bolzano che a Merano. Come sottolinea Antonella Costanzo, segretaria provinciale Filcams, a Bolzano in centro dovrebbero essere aperti in molti, come si evince dalle indicazioni che arrivano dai delegati sindacali che in questi giorni hanno avuto i primi faccia a faccia con le commesse. «Da quanto ci risulta - spiega la rappresentante della Cgil - dovrebbero essere aperti anche diversi negozi del gruppo Miroglio, che a Bolzano è rappresentato da Motivi ed Oltre, tanto per fare un paio di nomi. Siamo, poi, in attesa di conferma anche per Benetton. Ci sono poi anche alcune profumerie dei grandi marchi e alcuni supermercati».

Per quanto attiene il gruppo Aspiag sono previste aperture in misura ridotta a Bolzano e Merano - ma cercando di tenere conto delle preferenze dei lavoratori e della volontarietà (c'è anche chi ha chiesto di prestare servizio per incassare un festivo tra i più pagati dell'anno). Una precisazione è d'obbligo sui megastore: mentre il Centrum in via Galvani sarà chiuso totalmente, al Twenty di via Galilei i ristoranti saranno aperti dalle 15.30 alle 22, le sale cinematografiche dell'Uci saranno a disposizione dalle 14 alle 23.30, mentre Eurospar, negozi e Kuni Kids Park resteranno chiusi. «La situazione - commenta Antonella Costanzo - non accenna a cambiare in meglio. Anzi ci sono dei segnali evidenti che vanno verso una liberalizzazione più spinta, fatta eccezione per i due megastore cittadini».

Critico Maurizio Surian (Cgil) che ha inviato (a nome anche di Cisl e Uil) una richiesta di incontro urgente al presidente della Provincia Arno Kompatscher. «Non ditemi che bisogna comprare pantaloni e mutande proprio il primo maggio perché non ci credo. Ad Svp e Pd chiediamo più coraggio in modo tale da arrivare ad una legge provinciale, o meglio ancora regionale, in grado di regolamentare le aperture nei festivi e di domenica. Sappiamo bene che c'è il rischio di un'impugnazione ma il vero problema è che i nostri politici, finora, non ci hanno nemmeno provato». I sindacati ritengono, tra l'altro, che siano in pochi a tenere conto del criterio della volontarietà. «Ma credete ancora alle favole?», ironizza il sindacalista della Cgil.













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