Profughi, Caramaschi chiede più poteri

Il sindaco: «I vigili devono poter identificare gli irregolari e accompagnarli in centri dove possiamo controllarli»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Ho un piano per la sicurezza. L’ho scritto, corretto e l’ho messo in una busta indirizzata al Commissario del governo, Vito Cusumano». E ci sono dentro delle risposte? «Voglio essere sincero: ci sono soprattutto delle domande. Perché il problema è che io so cosa fare. Ma lo posso fare?».

Tempo pochi giorni su questa lettera ci sarà un vertice.

Ma Renzo Caramaschi ne ha anticipato il contenuto. In sintesi, eccola: potere di identificazione e di controllo anche ai vigili; azione sui già esclusi dall’accoglienza, 100-120 persone su cui si chiederà di capire quali poteri di allontanamento sono in mano al sindaco; 400 profughi che vanno accolti nel territorio a costo di rotture in Consorzio dei Comuni; uso del prossimo centro emergenza freddo per l’accoglienza temporanea ed "ufficiosa" degli irregolari da censire; azione sui parchi pubblici per sgomberi e controlli come fatto per i sotto ponti da chiudere.

Quali domande ha fatto nella lettera?

Parto da una: se i vigili fermano un gruppo di irregolari senza permesso, col "no" sulla richiesta di asilo, che dunque non sono profughi, posso portarli nel centro oppure sto facendo un sequestro di persona?

Bella domanda. Perché le leggi..

Appunto, le leggi. Io non voglio una legge per i bianchi e una per i neri, detto in parole povere. Ma capire quando l’emergenza consente di interpretarla.

Altro esempio?

La carità. Dicono i giudici che se non è aggressiva è consentita.

Dunque?

Dove inizia l’aggressività. E dove finisce l’insistenza? Come si configura il fastidio o il degrado? Io voglio coniugare umanità a legalità ma... Ma mi fermo.

Ma?

Banalizzo: se trovo uno con foglio di via, e sono tanti, io so che la legge gli dà la possibilità di scegliere come andarsene e gli offre trenta giorni di tempo. Ma so anche se lui non se ne andrà e si metterà a girare per l’Italia. Perché molti di quelle centinaia che bivaccano qui sono stati espulsi da altre città. Dunque, che faccio? Posso e non posso mandarlo via?

Ora che succede?

Che i vigili lo identificano e lo segnalano alla questura. È la legge. Ma basta?

Arrivano di continuo proteste dai bolzanini. Immigrati qui, aggressioni là.

E non lo so? Se arrivano da me in ufficio 100 cittadini a chiedermi qualcosa, quelli che una volta protestavano per il traffico o per il vicino di casa, oggi 70 di questi mi portano problemi legati agli stranieri. Non era mai successo.

Soprattutto i parchi sono sotto pressione.

Non c’è bisogno di elencarli. Li dico io: Stazione, Cappuccini, Talvera, Parco semirurali, Loreto.. Che faccio, continuo? Certo che c’è pressione ma il problema è l’eventuale sgombero. Su quali norme mi posso basare se uno dorme in panchina? La legge dice che l’ordine pubblico spetta alla polizia ma il decoro al sindaco. Ecco, posso agire lì configurandolo come non rispetto del decoro e quindi allontanare? Per questo ho rafforzato i vigili.

L’altro giorno il centrodestra alla marcia della legalità ha puntato il dito sulle scarcerazioni facili.

Sottoscrivo.

E anche su azioni più incisive.

Fermi tutti. Io so di essere in mezzo. I volontari e certa sinistra mi accusano di scarsa umanità, le destre di troppo buonismo. Ma io devo garantire la prima e anche gestire i legittimi timori di una città che sta cambiando sotto i miei occhi. Ricordo solo che io sono il sindaco che ha messo le telecamere, chieste dalla destra, che ha assunto più vigili, che combatte le lucciole ai Piani. E mi fermo.

Quanti sono questi irregolari?

Almeno 120. Ma sembrano di più perché, in effetti, sono fuori controllo. Bevono, spesso spacciano.

E da dove arrivano?

Non solo dalla Nigeria. Ci sono algerini, marocchini, afghani. Ma anche ucraini e russi. Ne abbiamo identificati tanti al parco dietro il monumento alla Vittoria. Erano tutti bianchi, per così dire.

Che si fa col centro di accoglienza? Intanto un bando per trovare un luogo per l’emergenza freddo. Sarà a Bolzano Sud immagino.

E chi ci andrà?

Ufficialmente i senza dimora, gente che dormiva sotto i ponti, anche dei nostri, intendo italiani. Ma sto pensando di utilizzare l’immobile anche per gli irregolari. Perché freddo o no quella è l’emergenza vera. E dunque che devo fare? Trovo uno che mi dice no, io lì non vado... Posso condurvelo comunque e identificarlo e poi assisterlo e farlo dormire, oppure è sequestro di persona?

Lei che dice?

Che non lo è. Non lo caccio, lo assisto ma lo controllo.

Dunque Bolzano è cambiata?

Ma certo! Tutti lo siamo. Lo è il mondo. Certe misure di deterrenza sarebbero state impensabili qualche anno, ora le applichiamo. Io qualche volta la sera vado a mangiare “da Cesare”, lì in via Perathoner.

E perché?

Guardo che fanno, dove stanno, faccio un giro quasi tutte le sere. Li vedo, soffro anch’io nell’immaginare una soluzione che non sia solo “cacciamoli”. Anche perché non potrei. Dunque, chiedo al Commissariato, alla Provincia di non lasciar solo il Comune. Non ho l’esercito. Ma non ditemi che chiudo gli occhi.

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