Progetto tram, stanziati i primi 140 mila euro 

La giunta comunale ha approvato una variazione di bilancio per dare il via al Piano urbano della mobilità sostenibile. Il sindaco: l’opera pronta nel 2025



BOLZANO. Il sindaco ci crede e va avanti: nel 2025 a Bolzano si viaggerà in tram. Che sia più veloce, più silenzioso e più pulito delle macchine e degli autobus non ci sono dubbi, il problema sono i costi: 120 milioni di euro. Bisogna trovare i fondi: due settimane fa Renzo Caramaschi è stato a Roma, dove ha ottenuto assicurazioni sulla possibilità di avere fondi dallo Stato e dall’Europa; la differenza verrebbe finanziata in parti uguali da Provincia e Comune.

Ma tra le condizioni indispensabili per ottenere i soldi, ci sono l’elaborazione e l’approvazione del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile.

Per questo ieri mattina la giunta comunale ha approvato una variazione di bilancio da 140 mila euro, per l’esercizio 2018-2020, per finanziare, con carattere d'urgenza, l'elaborazione e approvazione del Pums entro l'autunno di quest'anno.

«Si tratta - ha detto il sindaco - di un'azione propedeutica all'accesso ai fondi, stanziati dallo Stato e dall’Ue, per la realizzazione di progetti nel campo della mobilità: nella fattispecie la linea cittadina del tram».

La scadenza per la partecipazione al bando statale è fissata per il 30 settembre del 2019. Di qui l’urgenza della variazione di bilancio da 140 mila euro, in quanto l'elaborazione del Piano Mobilità entro l'autunno è fondamentale. Il documento deve essere approvato dal consiglio comunale oltre che dalla giunta.

Il programma, così come concordato tra il sindaco e il presidente della Provincia Arno Kompatscher, prevede che il tram venga realizzato dalla Sta e gestito dalla Sasa. Con il prezzo del biglietto si prevede di coprire almeno il 32% del costi di gestione.

Il tram dovrebbe collegare Ponte Adige alla stazione dei treni, passando per piazza Walther, via Cassa di Risparmio, ponte Talvera, piazza Mazzini, corso Italia, piazza Adriano, viale Druso, ospedale, via Merano e ponte Adige.

«Quando sarà operativo il tram - ha detto Caramaschi - si potrà pensare anche di chiudere l’ingresso in città dalla parte di via Castel Firmiano, almeno nelle ore di punta. In questo modo si ridurrà notevolmente il traffico che arriva dall’Oltradige e con esso l’inquinamento: le alte concentrazioni di biossido di azoto oggi a Bolzano rappresentano un grosso problema».

In attesa della grande opera di cui si parla per altro da anni e che finora non è stata realizzata per mancanza di fondi, proseguono lungo via Druso i lavori per il metrobus con non pochi disagi per la viabilità.

Quella che si sta costruendo è una corsia preferenziale per gli autobus che arrivano dall’Oltradige.

In questo modo il mezzo pubblico diventerà più veloce e potrebbe - almeno questo è l’auspicio del Comune - diventare una valida alternativa all’uso del mezzo pubblico.

«Bisogna - ha dichiarato Caramaschi - cambiare mentalità, usando sempre meno il mezzo privato e sempre più i mezzi pubblici e la bici. Cosa che già i bolzanini fanno, al contrario dei pendolari che - dati alla mano - non rinunciano all’uso della macchina. Il risultato è che il capoluogo, ogni giorno, è invaso da un fiume di auto».













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